‘SantagoStreet’: con il cibo di strada vince la voglia di socialità

Non è un caso, forse, che nella giornata di ieri il Prato di Sant’Agostino, ai piedi del cuore più antico della città, sia stato gremito di persone. L’occasione è stata quella di ‘SantagoStreet’: prima edizione di un evento lontano dal concetto di sagra ma anche da quello di iniziativa contradaiola, un insieme di sapori e profumi ma soprattutto di socialità. Che, lo sappiamo bene, è la trama e insieme l’ordito che costruiscono il tessuto della storia e della società senese.

‘SantagoStreet’ è la giornata del cibo di strada che, se è vero andare tanto di moda ovunque – benché soprattutto in Toscana siamo da sempre abituati a questo modo di mangiare – riesce a coniugare alla perfezione le esigenze del pubblico con quelle dei commercianti. Un connubio che ha reso la giornata davvero un successo, grazie anche al grande afflusso di turisti che in questi giorni di ponte hanno visitato Siena.

L’idea è stata della Contrada della Tartuca e della Società Castelsenio: in poco tempo sono stati messi insieme i commercianti del territorio ma anche tanti amici che vengono da fuori: da Firenze, dal Chianti soprattutto. Ma anche dall’Emilia Romagna. Quattordici stand allestiti nella piazza, i tavoli apparecchiati, centinaia tra senesi e turisti sia italiani che stranieri, che si sono divertiti e hanno goduto dell’ultimo giorno di festa fermandosi per assaporare i piatti della cucina più tradizionale ma anche le novità proposte dai ristoranti del centro. È stato un successo, senza se e senza ma, che ha riunito con un clima quasi da grande famiglia tutte le persone che si sono avvicinate per mangiare e bere in compagnia. Tra una chiacchiera di Palio e il programma delle vacanze, tra i bambini italiani e stranieri che hanno giocato insieme alla vecchia maniera, sulle altalene, tra il lampredotto e la crespella con mousse di baccalà, le chiocciole e i fegatelli passando per fritto, tartare, pasta fresca, focacce e hamburger di qualità, babà, gelato e frutta, il pubblico e o protagonisti sono stati contenti.

Non è un caso, allora, che ieri sia stato un successo di quelli che fanno credere in modo convinto che non ci si debba inventare molto ma solo valorizzare ciò che di bello la città ha, da sempre. Non si parte dal Palio, si parte dalle Contrade e dal loro significato più forte. La coesione è stata creata ed è stata forte, tra ristoranti, bar, locali del territorio e non solo. Hanno risposto positivamente anche quegli operatori convinti che sia intorno alla tavola – intesa come punto di aggregazione, come socialità che parte dai sensi – che si compie il meglio. E la Contrada della Tartuca, famosa per aver anticipato negli anni tutta una serie di iniziative, ludiche ed editoriali in primis, ha ricevuto il consenso dei tantissimi senesi che hanno condiviso la giornata di ieri.

Non è un caso ma non è difficile. Ed è un punto di partenza per creare aggregazione e lavoro per i commercianti. Dimostrazione che questa città, alla base, ha un grande motore: l’anima di chi la vive e la ama.