Può il vino mettere daccordo Mistici ed Eretici? – Se ne discute nelle terre del bacco questo weekend

Mistici ed eretici: due realtà storiche agli antipodi, che si incontrano tra il Chianti Classico e Montalcino, in un’unica proprietà, quella di Elisabetta Gnudi Angelini, alla guida delle tenute vitinicole Borgo Scopeto e Caparzo, che diventano sfondo e “simbolo” dell’incontro tra le due opposte fazioni. Nel mezzo c’è il vino, mediatore d’eccezione, rappresentato da due delle più alte espressioni della Toscana del vino: Chianti Classico da un lato e il Brunello di Montalcino dall’altro. Ecco “Mistici a Caparzo ed eretici a Borgo Scopeto”, di scena a Borgo Scopeto nel Chianti Classico il 12 novembre, ed a Caparzo, in quel di Montalcino, il 13 novembre, un appuntamento da non perdere con i grandi vini e la storia, negli antichi luoghi dell’eresia e del misticismo in Toscana: il “cerchio dei sozziniani” dove si riunivano gli eretici, ed i resti dell’abbazia di San Pietro ad Asso,  la più antica del territorio toscano.

“Questa iniziativa – spiega Elisabetta Gnudi Angelini, proprietaria di Borgo Scopeto e Caparzo – vuole porre l’accento sul primato della nostra terra, la Toscana, un territorio unico per la storia, la cultura, l’ambiente e soprattutto le eccellenze enogastronomiche, la cucina e il vino. Le nostre cantine raccontano e parlano di Toscana, strizzando l’occhio all’innovazione e alla modernità, proponendo percorsi e prodotti unici come, ad esempio, le creme usate nei trattamenti della Spa, prodotte con le bacche dei cipressi”.

Un viaggio nella storia e non solo, che inizia il 12 novembre con la visita al “cerchio dei sozziniani”, il luogo dove si dice si radunassero gli eretici discepoli di Lelio e Fausto Sozzini, una delle figure di primo piano nel panorama delle eresie del Cinquecento, la cui famiglia fu proprietaria di Borgo Scopeto fino al XIX secolo. Da questa full immersion nel passato si torna al presente con la visita alla Spa dell’azienda – location anche della pellicola “Letters to Juliet” con Vanessa Redgrave e Franco Nero – e al “roccolo” di Borgo Scopeto (www.borgoscopetorelais.it), uno dei pochi appostamenti fissi di uccellagione sopravvissuti, con ancora le piante originarie del XVIII secolo. Per concludere, un happening nell’antica cisterna di Borgo Scopeto, oggi trasformata in enoteca, con le etichette prodotte da Elisabetta Gnudi Angelini, attuale proprietaria dell’azienda, nelle tre tenute toscane di Caparzo, Borgo Scopeto e Doga delle Clavule. Il 13 novembre, dal Chianti Classico, ci si sposta a Montalcino, nell’azienda Caparzo (www.caparzo.it), punto di partenza per l’escursione al Podere San Pietro, dove sono stati riportati alla luce i resti di quella che è considerata la più antica abbazia della Toscana, già citata in due carte dell’anno 715, e il Monastero regio di San Pietro ad Asso sembrerebbe addirittura essere stato fondato da re Ariperto intorno alla metà del VII secolo. Dopo l’escursione, la visita agli scavi, condotti dal professor Stefano Campana dell’Università di Siena con i contributi del professor Richard Hodges dell’Università di Filadelfia e della Cooper Union di New York, che hanno ridato vita a un complesso fortificato con torre di avvistamento che stava, con tutta evidenza, a guardia del complesso religioso. Dopo la storia, poi, il grande finale. Con il vino che fa il resto …