Premio De Sica per le scuole nazionali d’arte di Cuba. Tappa a Roma il volume a loro dedicato

Tra coloro che ieri, martedì 6 novembre hanno ricevuto il Premio De Sica dalle mani del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano c’erano anche i tre architetti Vittorio Garatti, Roberto Gottardi e Ricardo Porro che hanno progettato le scuole nazionali d’arte di Cuba e ispirato il volume “Cuba. Scuole nazionali d’arte”, curato da Claudio Machetti, Gianluca Mengozzi e Luca Spitoni. Dopo la premiazione, per celebrare il prestigioso riconoscimento, la Casa dell’Architettura di Roma ha ospitato la presentazione del libro edito da Skira editore e realizzato anche con il contributo dell’Arci provinciale di Siena e dell’associazione di volontariato e cooperazione internazionale Carretera Central. La serata, molto partecipata, si è aperta con i saluti di Amedeo Schiattarella, presidente dell’Ordine degli Architetti di Roma, Daniele Lorenzi, presidente di ARCS, Arci Cultura e Sviluppo e Milagros Carina Soto Aguero, ambasciatrice della Repubblica di Cuba in Italia, prima di lasciare spazio alla tavola rotonda, moderata da Giorgio Muratore, storico dell’architettura, con i tre architetti, i tre autori del volume e Francesco Apolloni, autore del film documentario “Un sueno a mitad” allegato al libro e proiettato anche ieri sera.

 

 

 

“Le scuole nazionali d’arte a L’Havana – spiegano i tre autori – sono nate su iniziativa di Fidel Castro e Ernesto Che Guevara subito dopo la Rivoluzione. Quando varcarono per la prima volta la soglia de L’Avana Country Club per fare una partita a golf, conversando su cosa la Rivoluzione potesse dare al popolo invece di casinò e hotel di lusso, decisero che in quel parco, un tempo dedicato al solo divertimento dei ricchi, sarebbe sorto il più importante centro culturale del Sudamerica, dove migliaia di studenti provenienti dall’America Latina, dall’Africa e dall’Asia avrebbero studiato l’arte gratuitamente. L’architettura doveva essere qualcosa di completamente nuovo e le scuole cubane le più belle del mondo, come disse Fidel Castro”.

 

 

 

A trasformare questo sogno in realtà furono chiamati tre giovanissimi architetti – due italiani, Vittorio Garatti e Roberto Gottardi, e uno cubano, Ricardo Porro – senza vincoli creativi o finanziari. Nel 1965 le risorse destinate ai progetti si esaurirono, i lavori furono interrotti e le scuole rimasero incompiute e dimenticate per qualche decennio. Nel 2000 il governo cubano decise che le scuole dovevano essere terminate e Fidel Castro chiamò nuovamente i tre architetti a L’Avana per completare le loro opere. Oggi le scuole d’arte sono riconosciute dall’Unesco come un luogo di grande importanza storica e architettonica e fanno parte del World Monument Fund, che comprende i cento monumenti da salvare nel mondo.