“Poesie Sonore” di LAM: parole sonorizzate su tempo, amore, morte, paure e sogni

“Sonirizzarte” è la nuova proposta culturale di LAM, al secolo Luca Rossi, che dopo trent’anni di attività teatrale svolta tra Siena e Firenze, torna per presentare il suo nuovo percorso: “Poesie Sonore” in uno stile particolare nel quale parole e sonorità si fondono in modo originale.

In un mondo che ha fretta e smania di definire tutto, LAM (nome d’arte formato dall’acronimo dei suoi tre nomi) non si presenta come un cantautore che scrive canzoni, ma come “poeta sonoro”, o più semplicemente non canta ma interpreta, vive le emozioni. La “Sonorizzarte” di LAM nasce dopo l’esperienza con la scuola di teatro con base a Siena, che rappresenta un patrimonio che gli ha permesso di lavorare a produzioni proprie, che hanno girato anche oltre l’Europa, dando negli anni la possibilità ad alcune centinaia di allievi, di crescere ed approdare sperimentando nuovi esiti artistici.

Le storie di LAM sono condensati di immagini, interpretazioni fulminee, istantanee di parole, per cui anche solo una singola frase può avere la potenza del racconto. I temi incontrati sono alcuni fondamentali della vita umana: il tempo, ossessione che muta oltre la capacità di afferrare la vita, l’amore cibo indispensabile di cui non si può fare a meno, che cambia il volto delle persone, la morte, i misteri di Dio, le paure, i sogni… Tra le composizioni dell’album “Poesie Sonore” c’è anche spazio per intimità, per storie di amicizie, ricordi di terra madre nei tanti momenti di oscurità e luce. Alcuni dei testi contenuti nel CD autoprodotto, come “L’amore cos’è” e “Live in a dream”, risalgono agli anni ’90, altri sono frutto di lavoro più recente.

 

«Scrivere è il mio modo di interagire con la vita, anche tentare di aiutare le persone con suoni e parole. Non è mai il successo che rincorro, cerco di dare quello che ho imparato, nella speranza che per qualcuno sia un segno utile – spiega LAM – Oggi le parole affossate dalla bugia imperante, hanno perso valore, aiutate da sonorità martellanti, utilizzate allo scopo di stordirci. I cantanti sono spesso esibizionisti costruiti senza identità e innovazione. Anche musicalmente si diventa compiaciuti sudditi provinciali, assoggettati da culture fagocitanti, dimenticando che esistono musicalità che sono le nostre tradizioni. Abbiamo dentro culture antiche, ma condizionamenti affascinanti, ci fanno scimmiottare generi e stili altri, fino ad estirparci le radici rendendoci deboli, creando una maschera di identificazione che ha soppiantato la matrice originale, è un operazione sofisticata, abile, che da molto potere anche economico. Siamo in questa fase e lo diceva a suo tempo uno straordinario veggente P.P. Pasolini. E’ vero anche che i suoni e le sonorità umane girano e si impastano nel mondo da millenni. »

E proprio per andare oltre e reagire verso la libertà alla tendenza ad imitare, che LAM cerca di miscelare il suo lavoro a sonorità di terra madre, mediterranee, anche vissute a Siena. Una città che Lam definisce «esclusiva nel mondo per aver saputo trasformare l’incubo della guerra con il Palio, vera ricchezza di Siena, una festa rituale di popolo, colori, forme e suoni, che scandisce circolarmente la vita, unendo vita e morte».

“Poesie Sonore” sarà presentato a Siena, giovedì 28 novembre 2013 presso il Tea Room Porta Giustizia (ore 19) con una formula che mescola assaggi musicali e letture interpretate da Renza M. Cangiano e Martina Brogi. Partecipano i giornalisti Massimo Bilorsi e Simonetta Losi, con l’intervento di Riccardo Benucci, presidente Circolo dei Lenti. Seguirà apericena (prenotazioni al numero 0577/222753) e mini concerto.