L’amore vano con i novizi del teatro del Drago

Arriva lo spirito grottesco e carico di divertenti doppi sensi del teatro itinerante, con i suoi strani personaggi e la satira più pungente, al Teatro del Costone nei giorni di venerdì 13 e sabato 14 marzo (ore 21,15). Sarà rappresentata “L’amore vano per madonna Erminia dei Signori Gostanzo e Scipione nello anno 1538 in Siena” di Massimo Biliorsi, messo in scena dai novizi del Teatro del Drago. La farsa in due atti ci riporta ai giorni prima metà del XVI secolo e la scena è ambientata fra due giardini, uno dell’ormai canuto signor Gostanzo e l’altro della giovane e nubile ereditiera Erminia, stabilitasi da poco in campagna per trascorrervi l’estate. Due anziani follemente innamorati di una giovane, le ire della moglie Sofonisba, le frecce di Cupido, gli scherzi dei giovani servi: questi gli ingredienti di “L’amore vano”. Dal punto di vista artistico è una particolare scommessa scenica: affrontano infatti per la prima volta il teatro questi giovani e lo fanno attraverso una vivace ricostruzione di un momento particolare del palcoscenici senese ed italiano, quello del lo spettacolo itinerante che seppe anticipare la grande stagione del la commedia dell’arte. Del resto passa scorrere i personaggi per capire il senso ed il divertimento, la farsa ed il grottesco di questi due atti, un modo per ricordare anche questi giovanissimi protagonisti, tutti dai tredici ai sedici anni. Troviamo infatti il signor Gostanzo, innamorato di canuto aspetto (Niccolò Bacarelli), Ruffino servo effeminato assai (Fabio Rossi), Raspollo villano di modi e aspetto (Edoardo Mascelloni), Messer Dottor Scipione l’altro vecchio innamorato (Gianluca Cetoloni), Soccondrina di mestiere ruffiana (Arianna Di Mario), Fra Filippone pellegrino che cerca Roma (Vittorio Tognazzi), Madonna Erminia giovane, ricca e bella assai (Guendalina Guidarelli), Mansueta serva di focose voglie (Carolina Moretti), Sofonisba, moglie del signor Gostanzo (Silvia Burroni), Cupido Dio dell’Amore (Margherita Nobile). Scenografie e costumi curate dagli addetti ai novizi della Contrada del Drago e luci di Graziano Marchi.