La pittura come strumento per esplorare lo spazio, Indrapramit Roy si racconta a StARTers

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Vent’anni di pittura, dagli esordi con olio e tecnica mista all’approdo all’acquerello, sempre nel segno di una costante tensione verso l’esplorazione dello spazio.

Martedì 12 marzo alle 18 l’artista indiano Indrapramit Roy, visiting artist al Siena Art Institute per il mese di marzo, ripercorrerà con il pubblico di “StARTers” gli ultimi vent’anni di carriera e le tappe fondamentali del suo percorso artistico in una nuova chiacchierata d’arte del calendario primaverile del Siena Art Institute (via Tommaso Pendola, 37, ingresso libero).

Un master in Fine Arts alla M.S. University di Baroda, una laurea specialistica in pittura al Royal College of Art di Londra, Indrapramit Roy – che descrive la sua arte come “figurativa, ma senza la figura umana” – ha esposto a livello internazionale in mostre collettive e personali: tra queste ultime, da segnalare quelle alla Aicon Gallery, Palo Alto, alla Anant Art Gallery, New Delhi, e alla University of the Arts, Philadelphia. Oltre a dedicarsi ai suoi progetti artistici, dal 1995 insegna pittura alla M.S. University di Baroda.

Tra i riconoscimenti ricevuti, una fellowship al Kanoria Centre (1989-90), la Inlaks fellowship (1990-92), prestigiosa borsa di studio che ha sostenuto i suoi studi al Royal College of Art di Londra, la Junior Research Fellowship (1993-95, Government of India) e più di recente una Fulbright fellowship (2004-5, USA).

Dopo l’incontro con Indrapramit Roy, “StARTers” proseguirà martedì 19 marzo alle 18 con una nuova chiacchierata d’arte in compagnia di Paolo Rosa, che ripercorrerà l’esperienza, i progetti e gli obiettivi di Studio Azzurro.

Tutti gli incontri di “StARTers – Assaggi d’arte” sono ad ingresso libero e gratuito. Il calendario completo è disponibile sul sito www.sienaart.org

Nell’immagine:

Indrapramit Roy The factory – II watercolour on paper, 40” x 60”, 2009