Il valore sociale e culturale delle scuole nazionali d’arte de L’Avana rivive in un libro

Il valore sociale e culturale delle scuole nazionali d’arte di Cuba, avviate negli anni ’60 con il coinvolgimento di tre architetti giovanissimi, di cui due italiani, su iniziativa di Fidel Castro ed Ernesto Che Guevara, rimaste incompiute fino al 2000, quando furono ripresi i lavori, e oggi inserite nel patrimonio dell’Unesco come luoghi di grande importanza storica e architettonica. Tutto questo rivive nel volume “Cuba. Scuole nazionali d’arte”, scritto da Claudio Machetti, Gianluca Mengozzi e Luca Spitoni, edito da Skira editore, che sarà presentato venerdì 24 febbraio, alle ore 17.30, a Siena, nella Sala dei convegni di Palazzo Patrizi, in Via di Città, 75. Il volume è accompagnato dal dvd con il documentario “Un Sueño a Mitad”, realizzato da Francesco Apolloni, e conta sull’introduzione del Ministro della cultura della Repubblica di Cuba, Abel Prieto, e su alcuni saggi critici di intellettuali e architetti cubani e italiani.

Alla presentazione, oltre agli autori, interverranno Alessandro Grazi, presidente dell’associazione d’arte Didee; Adriano Scarpelli, presidente dell’associazione di cooperazione internazionale Carretera Central e Lucia Cresti, assessore alla cultura del Comune di Siena. L’appuntamento è promosso dall’associazione d’arte Didee, dall’Arci provinciale di Siena e dall’associazione Carretera Central, con il patrocinio del Cesvot e del Comune di Siena

“Cuba. Scuole nazionali d’arte”. Il volume di Claudio Machetti, Gianluca Mengozzi e Luca Spitoni accompagna il lettore, anche attraverso una ricca documentazione fotografica, alla scoperta delle scuole nazionali d’arte de L’Havana e della loro storia. “Queste strutture – affermano i tre autori – nascono su iniziativa di Fidel Castro e Ernesto Che Guevara, subito dopo la Rivoluzione. Quando varcarono, per la prima volta, la soglia de L’Avana Country Club per fare una partita a golf, conversando su cosa la Rivoluzione potesse dare al popolo invece di casinò e hotel di lusso, decisero che in quel parco, un tempo dedicato al solo divertimento dei ricchi, sarebbe sorto il più importante centro culturale del Sudamerica, dove migliaia di studenti provenienti da America Latina, Africa e Asia avrebbero studiato l’arte gratuitamente. L’architettura doveva essere qualcosa di completamente nuovo e le scuole ‘le più belle del mondo’, come disse Fidel Castro”.

A trasformare questo sogno in realtà furono chiamati tre giovanissimi architetti – due italiani, Vittorio Garatti e Roberto Gottardi, e uno cubano, Ricardo Porro – senza vincoli creativi o finanziari. Nel 1965 le risorse destinate ai progetti si esaurirono, i lavori furono interrotti e le scuole rimasero incompiute e dimenticate per qualche decennio. Nel 2000 il governo cubano decise che le scuole dovevano essere terminate e Fidel Castro chiamò nuovamente i tre architetti a L’Avana per completare le loro opere. Oggi le scuole d’arte sono riconosciute dall’Unesco come un luogo di grande importanza storica e architettonica e fanno parte del World Monument Fund, che comprende i cento monumenti da salvare nel mondo.

Gli autori. Claudio Machetti, senese, ha lavorato per molti anni a Cuba in progetti di cooperazione seguendo, in particolare, numerosi interventi nell’ambito del PDHL Cuba in collaborazione con alcune agenzie Onu. Gianluca Mengozzi, nato a Vada, è architetto con importanti esperienze internazionali, tra cui alcuni progetti di restauro architettonico a Cuba. Luca Spitoni, nato a Perugia, è architetto e ha lavorato a Cuba nell’ambito di un progetto della facoltà di architettura dell’Università di Firenze sulla valorizzazione del patrimonio architettonico de L’Avana.