Il Requiem tedesco di Brahms inaugura la 68esima Settimana Musicale Senese

L’Orchestre des Champs Elysées diretta da Philippe Herreweghe, insieme al Collegium Vocale Gent e Accademia Chigiana Siena inaugurano la 68ª Settimana Musicale Senese domani sabato 9 luglio al Teatro dei Rinnovati. Il concerto, che sarà registrato da Rai Radio Tre, è dedicato a Johannes Brahms con l’esecuzione della più monumentale delle sue opere per coro e orchestra, Ein deutsches Requiem (Un Requiem tedesco) op. 45, preceduto da altre due pagine per coro e orchestra: Schicksallied (Il canto del destino) op. 54 su testo di Friedrich Hölderlin e Begräbnisgesang (Canto funebre) op. 13 su testo di Michael Weiße. L’esecuzione si avvale di due voci soliste di grande spicco nel panorama internazionale, il soprano Ilse Eerens e il baritono Andrew Foster-Williams.

 

Eseguito per la prima volta nel duomo di Brema nel 1868, Un Requiem tedesco è fra le composizioni più imponenti scritte da Brahms, che proprio grazie a questo lavoro ottiene fama europea e diventa musicista di riferimento nella seconda metà dell’Ottocento. Strutturato in sette sezioni, su testi tratti dalla Bibbia, il lavoro alterna momenti di forte drammaticità al lirismo più intimo.

 

In apertura di concerto Schicksallied (Il canto del destino) op. 54 che Brahms porta a termine nel 1871, tre anni dopo il successo di Un Requiem tedesco. Composta su testo di Friedrich Hölderlin, la partitura rappresenta forse il momento più alto dell’esperienza sinfonico-corale di Brahms: riferimento poetico è la poesia altissima e visionaria di Hölderlin, attraverso l’impiego di un testo con un contenuto spirituale decisamente forte ma anche sostanzialmente laico e pessimistico. A seguire il Begräbnisgesang (Canto funebre) op. 13, sicuramente uno dei frutti più belli della giovinezza di Brahms, evidente premessa di quel Requiem che sarebbe rimasta la sua creazione più significativa e popolare in questo campo.

 

Con questo concerto, Philippe Herreweghe torna a Siena per la terza volta nell’ambito della Settimana Musicale Senese, con il Collegium Vocale Gent e Accademia Chigiana Siena, ensemble corale nato tre anni fa da una importante collaborazione fra il direttore belga e l’Accademia Musicale Chigiana, che si è imposto nel giro di pochi anni come una delle più interessanti formazioni corali in ambito internazionale. Il Coro è il risultato della fusione paritetica fra le due illustri istituzioni: il Collegium Vocale Gent, fondato nel 1970 e interprete storico della musica barocca, e l’Accademia Chigiana, depositaria di antiche e moderne tradizioni. Animatore del Coro è Philippe Herreweghe, che nel 1970 fondò l’ensemble Collegium Vocale Gent dedicandosi soprattutto al repertorio barocco, e nel 1991 l’Orchestre des Champs Elysées. Nikolaus Harnoncourt e Gustav Leonhardt si accorsero subito della straordinaria personalità del maestro e lo invitarono a partecipare al progetto di registrazione di tutte le Cantate di Bach. Il modo vitale e autentico con cui Herreweghe dirigeva ricevette ben presto l’entusiasmo della critica. Da allora, instancabile è l’attività che lo ha portato a dirigere i suoi complessi in numerosissime tournée e incisioni discografiche. Nel 1993 Herreweghe e il Collegium Vocale Gent sono stati nominati “Ambasciatori culturali delle Fiandre”. L’anno successivo ha ottenuto l’Ordine belga di Officier des Arts et Lettres e nel 1997 la laurea “honoris causa” dall’Università di Lovanio. Nel 2003 il Governo francese gli ha attribuito la “Légion d’Honneur”.

 

L’Orchestre des Champs Elysées si dedica all’interpretazione di un repertorio che spazia dalla metà del XVIII agli inizi del XX secolo (da Haydn a Mahler), utilizzando strumenti dell’epoca del repertorio eseguito. La fondazione del gruppo è avvenuta nel 1991 grazie all’iniziativa comune di Alain Durel, direttore del Teatro degli Champs-Élysées, e di Philippe Herreweghe. L’Orchestra degli Champs-Elysées è stata per numerosi anni “orchestra in residence” al Teatro degli Champs-Elysées a Parigi e al Palazzo delle Belle Arti di Bruxelles, esibendosi nelle più rinomate sale da concerto: il Musikverein di Vienna, il Concertgebouw di Amsterdam, il Barbican Centre di Londra, le filarmoniche di Monaco, di Berlino e di Colonia, l’Alte Oper di Francoforte, la Filarmonica di Berlino e Monaco, il Gewandhaus di Lipsia, il Lincoln Center di New York, il Parco della Musica a Roma e negli Auditorium di Lucerna e di Digione.

 

 

 

La 68ª Settimana Musicale Senese, organizzata dall’Accademia Musicale Chigiana con il sostegno finanziario e la collaborazione della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e della Regione Toscana, proseguirà fino a sabato 16 luglio ospitando come di consueto artisti e complessi di fama internazionale.

 

Haendel e Bach sono gli autori scelti per il concerto, domenica 10 luglio alla Chiesa Sant’Agostino, di uno dei più raffinati e vivaci complessi italiani di musica antica di oggi: l’Accademia Bizantina e il suo direttore Ottavio Dantone. L’attività artistica quasi trentennale dell’ensemble ha visto coniugare con successo lo studio della prassi esecutiva su strumenti originali con un’attenta e rispettosa lettura della partitura, decretando il successo internazionale di questo complesso barocco.

 

Lunedì 11 luglio la prima novità della Settimana Musicale Senese, sempre attenta al teatro musicale contemporaneo: al Teatro dei Rinnovati la prima esecuzione assoluta, commissione dell’Accademia Musicale Chigiana, di Faust, tragedia soggettiva con musica di Silvia Colasanti su testo di Fernando Pessoa. Scritta per attore, soprano ed ensemble, l’opera si presenta come una riflessione sul Faust in chiave contemporanea. Così parla del suo nuovo lavoro la compositrice romana: “Cosa ne è stato del Faust illuminista che trova la salvezza nella conquista del Paradiso? In cosa si è trasformato l’ideale goethiano della conoscenza? Quale la sua evoluzione novecentesca? Il poema di Pessoa si presenta come il dramma di un’anima, bloccata nel suo nichilismo, nella sua incapacità di amare. Faust ci rispecchia: denuncia un uomo contemporaneo preda della sua strapotente cerebralità, schiavo della superbia dell’intelligenza, incapace di ‘sentire’ ciò che non riesce a ‘comprendere’”. Scritta in 18 scene, l’opera attraversa e accompagna il solitario protagonista nell’eterna lotta tra l’Intelligenza e la Vita. Faust è l’attore Ferdinando Bruni, sulla scena insieme al soprano Laura Catrani; l’Icarus Ensemble è diretto da Gabriele Bonolis; regia di Francesco Frongia, allestimento Compagnia Teatro dell’Elfo. Silvia Colasanti, classe 1975, è oggi una delle migliori e promettenti compositrici italiane, vincitrice di prestigiosi premi e riconoscimenti internazionali che l’hanno portata a collaborare con le principali istituzioni concertistiche italiane ed estere, dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia al Théâtre des Champs-Élysées di Parigi; a maggio è tornata alla Konzerthaus di Berlino con un nuovo lavoro per orchestra d’archi.

 

Martedì 12 e mercoledì 13 luglio toccherà a un altro importante complesso barocco italiano, già ospite della Chigiana nelle edizioni passate: Europa Galante e il suo direttore Fabio Biondi presentano al Teatro dei Rozzi in prima ripresa italiana in tempi moderni La fede ne’ tradimenti, dramma per musica in tre atti di Attilio Ariosti su libretto di Girolamo Gigli. Firma la regia Denis Krief, che si avvale di un cast internazionale con le voci di Roberta Invernizzi e Lucia Cirillo (soprani), Marianne Beate Kielland (mezzosoprano) e Johannes Weisser (basso). Musicista molto conosciuto all’epoca, Ariosti nacque a Bologna nel 1666 e morì probabilmente nel 1729 in Inghilterra, dove si era trasferito per coprire l’incarico di compositore alla Royal Academy of Music di Londra. Una vita turbolenta ne caratterizzò l’esistenza: fu monaco appartenente all’ordine dei Servi, virtuoso di viola d’amore, diplomatico imperiale, compositore e uomo di mondo. Viaggiò molto in tutta Europa (Londra, Berlino, Vienna e Parigi), ma venne poi bandito dallo Stato pontificio per “cattiva condotta”. Oltre che di cantate, oratori e serenate, il suo catalogo si compone soprattutto di opere teatrali, che ebbero notevole successo all’epoca. La fede ne’ tradimenti venne eseguita per la prima volta a Berlino l’11 luglio 1701 in occasione del compleanno di Federico I di Prussia presso la corte di Sofia Carlotta elettrice di Brandeburgo. Rappresenta la prima vera opera di Ariosti, composta secondo lo stile musicale dell’epoca; è su libretto del commediografo e satirico senese Girolamo Gigli, i cui scritti si caratterizzarono per una lingua assai diretta, una comicità vivace e spontanea nello stile della commedia dell’arte, spesso attraverso scherni mordaci. Nel pieno rispetto dello stile corrosivo del Gigli, La fede ne’ tradimenti appare una parodia del dramma cavalleresco di foggia spagnoleggiante. Gigli non eresse a nobile ideale la guerra tra il re Fernando di Castiglia e il re Sancio di Navarra, che comunque fa da imprescindibile sfondo storico, ma si concentrò su un’azione secondaria: l’opposta relazione amorosa tra Fernando e la figlia di Sancio, Sancia, qui chiamata Anagilda. È proprio la protagonista femminile la vera eroina dell’opera: con le parole e con i fatti, è lei che porta Fernando dalle catene alla libertà e da sola porta l’opera a un lieto fine.

 

Gradito ritorno a Siena giovedì 14 luglio al Teatro dei Rinnovati anche per Alexander Lonquich, figura di spicco del pianismo internazionale, nella doppia veste di pianista e direttore dell’Orchestra da camera di Mantova. Dopo il successo dell’anno scorso con l’esecuzione in una sola giornata dei cinque concerti per pianoforte di Beethoven, quest’anno sarà la volta di Chopin: in programma i due Concerti per pianoforte e orchestra.

 

Nuovo appuntamento al Teatro dei Rinnovati venerdì 15 luglio con la Camerata Salzburg diretta da Philipp von Steinäcker; prossimo a festeggiare nel 2012 i sessant’anni di attività, il complesso salisburghese è uno dei più rinomati nel panorama musicale internazionale. Per il suo concerto a Siena presenta un programma con musiche di Stravinskij, Rameau e Brahms.

 

L’ultimo appuntamento della Settimana Senese sarà con Goran Bregovic sabato 16 luglio in piazza Jacopo della Quercia. Con la Wedding and Funeral Band Bregovic presenta il suo ultimo album Champagne for Gypsies. Folk balcanico ed elettronica, temi sacri e ritmi sfrenati: questi gli ingredienti del singolare successo del musicista di Sarajevo venuto alla ribalta grazie alle colonne sonore dei film di Kusturica. È lo stesso Bregovic a definire la sua musica come una “miscela” assolutamente unica che nasce da una frontiera, come quella balcanica, in cui si incrociano la cultura ortodossa, cattolica e musulmana.

 

Completano il programma due eventi straordinari al Teatro dei Rinnovati: martedì 9 agosto torna il recital pianistico di Maurizio Pollini, un appuntamento che per i senesi si ripete ormai da molti anni e che segna il particolare legame del grande maestro con la città di Siena. Il concerto quest’anno sarà dedicato a Beethoven con l’esecuzione di quattro sonate (l’op. 54, l’op. 53 Aurora o Waldstein, l’op. 78 e l’op. 57 Appassionata). Martedì 6 settembre altro straordinario appuntamento con il concerto dell’Orchestra Filarmonica della Scala diretta da Daniel Barenboim: il grande maestro argentino-israeliano, che è stato un giovanissimo allievo dei corsi di perfezionamento della Chigiana, torna dopo tanti anni a Siena per dirigere il suo primo concerto nella città toscana. Programma classico con Rossini, Mozart e Beethoven.

 

 

 

Info: tel. 0577-22091, www.chigiana.it

 

Biglietti: 25 e 18 euro (ridotto 8 euro). Concerti straordinari del 9 agosto e 6 settembre 50 e 30 euro (ridotto 15 euro).