Il Piemonte di Gianni Coscia tra Umberto Eco, Barolo e una fisarmonica

A Palazzo Chigi Saracini continuano gli incontri di “Tradire. Le radici nella musica”con il grande fisarmonicista Gianni Coscia

La musica del piemontese Gianni Coscia si incontra con i vini delle sue terre. E’ su questo connubio che domani verrà costruito l’appuntamento con “Tradire. Le radici della musica”. Quest’ultima è una rassegna sviluppata dall’Accademia Chigiana e dal Santa Chiara Lab dell’Università di Siena per creare un filo che colleghi la musica tradizionale e quella del futuro. Un modo, inoltre, per riconnettere i giovani con il proprio passato. Per questo tutti gli incontri della rassegna sono a ingresso libero.

 L’appuntamento di domani, alle 21 a Palazzo Chigi Saracini, vedrà protagonista un ospite d’eccezione, Gianni Coscia, artista con una lunghissima carriera all’insegna del tradimento di ogni convenzione, e uno strumento, la fisarmonica, che è sinonimo di tradizione ma che ha aperto anche un grande campo di sperimentazione per tutta la musica del Novecento, colta e popolare.

Nato nel 1931 ad Alessandria, Gianni Coscia ha attraversato con la fisarmonica tutta la storia del jazz. Ma è molto più di un jazzista. Compagno di liceo di Umberto Eco, comincia con lui a scrivere canzonette sullo stile del teatro di rivista, facendo allegramente il verso ai cantanti di regime. Seguendo l’esempio di Gorni Kramer, negli anni Sessanta comincia a riscuotere successo con composizioni che, pur restando nell’ambito del jazz, portano con sé il ricordo delle tradizioni popolari piemontesi. Ma non si accontenta: esplora il mondo di Kurt Weill, trascrive Girolamo Frescobaldi e collabora con Luciano Berio. Partecipa alla realizzazione di colonne sonore, accompagna Milva e registra con Francesco Guccini; suona il tango di Astor Piazzolla e le grandi canzoni italiane con Renato Sellani. Ma forse l’esperienza più importante, che gli fa girare il mondo con la prestigiosa etichetta ECM, è il duo con il clarinettista Gianluigi Trovesi.

Gioiosamente onnivoro e traditore di ogni abitudine, ironico guastatore di preconcetti, elegante affabulatore, imbracciando la fisarmonica sul palco del Salone di Palazzo Chigi Saracini, Gianni Coscia spiegherà chiaramente perché il terreno dove affondiamo le radici diventa davvero fertile solo se viene energicamente rivoltato.

Mezz’ora prima dell’incontro, nelle stanze del Palazzo, l’Enoteca Italiana offrirà la degustazione di un Dolcetto e di un Barbera, vini che condividono le radici con la musica di Gianni Coscia, per regalare al pubblico un’occasione in cui la bellezza si possa guardare, gustare, ascoltare.

L’ingresso è gratuito.

Per ulteriori informazioni: www.chigiana.it; info@chigiana.it, tel. 0577-22091.