I Ragazzi del ’53: la normale eccezionalità

I Ragazzi del ’53 onorano il ricordo di Fabrizio Martelli (marito, padre, contradaiolo del Bruco, funzionario MPS, Ragazzo del ’53, ecc.), tristemente e prematuramente, scomparso nel giugno 2016, con la Sua Mostra Fotografica (sono tutti suoi scatti), che avra’ luogo a Palazzo Patrizi, in Via di Città, 75, da domenica 5 a sabato 11 marzo, dalle ore 11,00 fino alle ore 19,00, con ingresso gratuito per tutti.

L’iniziativa si è potuta realizzare solo grazie al Patrocinio del Comune di Siena, all’interessamento del Sindaco Bruno Valentini, nonché al contributo di GENERALI / INA Assitalia – Ag. Generale di Siena dei F.lli Cocchia, cui va il sentito ringraziamento da parte dei Ragazzi del ’53.
Per parlare di FABRIZIO MARTELLI, per noi nati nell’anno 53 del secolo scorso, non è come gestire un ricordo o rievocare un evento o una figura. Per noi nulla di più semplice: Fabrizio è con noi. Ieri sera a cena insieme, stamani mi ha inviato un sms, poi ci siamo sentiti. Una presenza, vera, continua, specialmente quando ci troviamo nella nostra amata Sede. Quasi, tutto come prima (ahimè!).
Quando ci siamo imbarcati in quest’iniziativa, pur conoscendo la sua passione, non pensavamo, certo, di trovarsi davanti a quella massa di scatti! Ma riflettendo, poi insieme, sul suo modo di abbracciare un’idea, o un qualsiasi lavoro, è apparso subito limpido il suo stato d’animo: mai comprimario, sempre in prima linea, al punto di divenirne un protagonista.


Ha documentato nei suoi scatti tutto il documentabile, la famiglia, il Bruco, i viaggi, gli amici, le Operette, lo Stadio, la città, le feste a Pianella, e, non ultime, le sue canine. Di sicuro non ci si annoia a visionare la sua super produzione! Anzi, si possono così conoscere i suoi sentimenti più sinceri. Fabrizio ha fotografato, sempre e soltanto, ciò che ha amato maggiormente nella sua vita, mai avrebbe immortalato qualcosa che detestava. Perché Fabrizio è sempre stato così, un uomo schietto, uno che ti diceva in faccia ciò che pensava, senza alcuna remora, senza parafrasare troppo. Uno che le sue idee le aveva ben chiare e non le nascondeva mai. Questo suo aspetto, certe volte, lo portava anche a scontrarsi con i suoi interlocutori (dal punto di vista dialettico, ovviamente), ma in lui non restava mai traccia di quella discussione, mai un’ombra residua. Addirittura il rapporto con l’interlocutore, certe volte, risultava altresì rinsaldato e più bello e franco “che pria”!
La sua “normale eccezionalità” l’ha manifestata sempre a tutti coloro che lo hanno conosciuto, perché Fabrizio non passava mai inosservato, anche nella sua sincera generosità, nel dare e nel fare per gli altri, nel saper far parte di un gruppo, di una squadra, della Contrada; svolgendo tutte quelle attività propedeutiche al buon esito di ogni iniziativa. Sempre propositivo.
Per descrivere meglio la personalità di Fabrizio, vogliamo (solo tentare) di spiegare la sua ultima passione (in ordine di tempo): l’amore (perché di questo si tratta) per i cani! Un affetto sviluppato recentemente insieme a Maria Teresa, sua moglie, ed a suo figlio Tommaso. E per testimoniare questa sua peculiarità, non ci rifaremo all’esperienza di un essere umano, ma a quella dell’altro componente la coppia: il cane, appunto! Nel vedere le manifestazioni di affetto di Lady, e nondimeno di Lilla, si aveva l’impressione di trovarsi davanti a qualcosa di impensabile, ad un evento straordinario; mentre invece, altro non era che quel loro “normale” rapporto padrone–canina. Un fidanzamento in piena regola, senza mai un tradimento, solo amore allo stato puro. Un esempio probante (documentato anche dalle foto): le prove dell’Operetta. Lady, piantata per terra, ferma impassibile, che segue con la testa tutti i movimenti del padrone sul palcoscenico, senza battere ciglio, senza perdere una battuta. Solo amore!

Se questo articolo lo avesse scritto Lady, sicuramente sarebbe stata più brava di noi.

I ”RAGAZZI DEL ‘53”