I paesaggi tecnologici di Ian Monroe a ‘StARTers – Assaggi d’arte’

Ian Monroe

Le promesse e i fallimenti della modernità raccontati attraverso paesaggi tecnologici e architetture futuristiche che testimoniano la tensione dell’uomo verso una società strutturata, la ricerca ossessiva di un ordine che se da un lato protegge, dall’altro costringe e annienta, squarciando il velo sulle contraddizioni del progresso.

 

E’ l’universo artistico di Ian Monroe, artista newyorkese basato a Londra, visiting artist del Siena Art Institute per il mese di novembre: sarà lui il protagonista del prossimo appuntamento con “StARTers”, il calendario di chiacchierate con artisti internazionali che martedì 6 novembre alle 18 propone un nuovo assaggio d’arte (Siena, via Tommaso Pendola, 37 – ingresso libero).

 

Nell’incontro dal titolo “The Infinity Pool Contraction”, Monroe ripercorrerà le principali tappe ed influenze del suo linguaggio artistico, popolato da immagini su larga scala di paesaggi tecnologici in cui si rincorrono effetti ottici, giochi prospettici e figure geometriche: lavori che, attraverso il collage, la scultura, la scrittura, raccontano la frenetica tensione dell’uomo verso un ordine che si manifesta in architetture dall’aspetto apocalittico e disumanizzato, simbolo di una modernità carica di illusioni e insidie.

 

Dopo l’appuntamento con Ian Monroe, “StARTers” proseguirà martedì 13 novembre con la visual artist inglese Isha Bøhling, visiting artist del Siena Art Institute per il mese di novembre.

 

Il calendario completo di “StARTers” è disponibile sul sito www.sienaart.org

 

 

Ian Monroe

Nato a New York nel 1972, attualmente basato a Londra, Monroe ha conquistato l’attenzione del pubblico nel 2003, quando la Saatchi Gallery ha presentato un suo lavoro su larga scala realizzato in occasione della mostra di chiusura del master da lui conseguito nel 2002 al Goldsmiths College, University of London. Nel 2004, Monroe è stato tra i protagonisti di ‘Edge of the Real’ (2004), una collettiva di pittura allestita alla Whitechapel Gallery di Londra. La sua personale ‘They Built Upon It’ (2005), in mostra alla londinese Haunch of Venison, ha coinciso con la pubblicazione del primo grande catalogo dei lavori di Ian Monroe, contenente testi del poeta e critico d’arte Barry Schwabsky. Tra le sue pubblicazioni, da segnalare il contributo a “Collage, Assembling Contemporary Art” (2008, Black Dog Publications), il primo autorevole studio sul collage, dalle origini alle più recenti esperienze di artisti contemporanei. Nel 2010-2011, Monroe ha vinto una Freund Fellowship alla Washington University di St. Louis, in partnership con il Saint Louis Art Museum, che ha ospitato la sua prima personale negli Stati Uniti.