Franci Festival: il fermento della Parigi di inizio Novecento giovedì in concerto

Franci Festival 2015

Franci Festival 2015

La Parigi di inizio Novecento e il fermento culturale che attraversò la capitale francese contaminando tutta la produzione artistica dell’epoca saranno rievocati nel nuovo appuntamento con il Franci Festival, la rassegna di concerti di musica da camera promossa dall’Istituto di Studi musicali Rinaldo Franci di Siena. Giovedì 26 marzo dalle ore 18, presso l’Auditorium dell’Istituto, in Prato Sant’Agostino, arriva “Paris, Paris!”, concerto a ingresso libero nato della collaborazione tra l’Istituto Franci e l’Associazione Musica InContro di Firenze. Per la prima volta sul palco senese gli studenti del Franci, guidati dal lavoro di ricerca di Federica Ferrati, direttrice artistica dell’associazione fiorentina, racconteranno attraverso la raffinatissima musica della Francia di inizio ‘900 e l’aiuto di proiezioni cinematografiche e documentari d’epoca, una Francia fucina di innovazione artistica.

Il concerto. Darius Milhaud e Jacques Ibert, nati entrambi nell’ultimo decennio del XIX secolo, furono compositori che influenzarono fortemente la cultura musicale francese del primo Novecento. Le loro musiche, insieme a quelle di Maurice Ravel, saranno interpretate dalla MIC Ensemble, diretta da Charlotte Politi. Ad esibirsi saranno Davide Dalpiaz, Matilde Urbani, Francesco Zecchi al violino; Edoardo Rosadini e Sofia Baumgartl alla viola; Giorgio Marino e Lea Galasso al violoncello; Michele Bondesan al contrabbasso; Luna Vigni al flauto; Samuele Favata all’oboe; Ettore Biagi al clarinetto; Monica Zepeda al fagotto; Giovanni Castelli al corno; Marco Vita alla tromba; Matteo Musarra al trombone; Marco Farruggia e Iacopo Rossi alle percussioni e Alessia Bongiovanni al pianoforte.

L’incontro tra la settima arte e la musica. L’invenzione del cinema, avvenuta non a caso a Parigi negli ultimissimi anni del XIX secolo, fu per gli artisti e per la società in generale una piccola rivoluzione che portò a guardare il mondo con occhi diversi. L’incontro tra la settima arte e la musica fu immediato, dato che il cinema delle origini non era provvisto di suono. Tutti i musicisti di inizio secolo, compresi Milhaud e Ibert, ebbero occasione di collaborare con il cinema, componendo musiche appositamente pensate per i film, o più semplicemente suonando durante le proiezioni. Per questa ragione Musica InContro ha proposto di unire al programma musicale, delle proiezioni cinematografiche dell’epoca, immagini della società in cui la musica nacque. Le proiezioni, adattate in modo da essere coerenti con l’andamento della musica, comprenderanno ad esempio i film di René Clair, come Paris qui dort (1925) e Sous le toits de Paris (1930), e altri filmati simili.