Etichette in gioielli per Gambassino I.G.T

Oggi della storia di Gambassino I.G.T entra a far parte un nuovo amico: Carlo Bencini, creatore di gioielli, che si aggiunge a Pierino Fagnani, alias Bagoga, e suo figlio Francesco, ristoratori senesi e da 40 anni titolari del Ristorante Grotta S. Caterina, ed a Daniele Cestari, architetto e pittore ferrarese.

Il filo conduttore di questa bella storia di collaborazione tra realtà che sembrerebbero così lontane tra di loro è, innanzitutto, l’amicizia che lega Pierino, Francesco, Daniele e Carlo, ma non di secondo piano è l’amore per l’arte e il buon gusto in tutte le sue declinazioni.

Quando Pierino e Francesco hanno iniziato a pensare al progetto Gambassino, i primi che ne sono stati resi partecipi sono stati gli amici, quelli più vicini e sinceri e che sicuramente danno un parere del tutto disinteressato.

Daniele Cestari, non appena gli fu presentato il progetto di questo vino nuovo, che veniva dopo i successi del Rosso e del Brunello di Montalcino Fagnani, se ne innamorò immediatamente, incoraggiando Pierino e Francesco a metterlo in produzione ed offrendosi di dipingerne l’etichetta. E’ così che è nato il vino Gambassino I.G.T. : il nome deriva dal primo soprannome che dettero a Pierino Fagnani quando ancora viveva a Montalcino.

Carlo Bencini, invece, creatore fantasioso di gioielli, si è offerto di suggellare e sottolineare l’uscita della seconda annata di Gambassino I.G.T con un manufatto molto speciale. Si tratta della riproduzione dell’etichetta di Daniele in argento sbalzata a mano, bagno oro, ulteriormente impreziosita da 5,60 di Rodolite. Il risultato è senz’altro un gioiello prezioso ed un idea per sugellare un’occasione speciale.

Per quanto riguarda gli aspetti tecnici, Gambassino I.G.T. è un blend di uve Cabernet Sauvignon all’85% e Sangiovese al 15% , prodotte in un vigneto a 600 metri s.l.m. nel territorio di Montalcino, luogo ben esposto al sole e costantemente ventilato, così da permettere un’eccellente maturazione.

La raccolta dell’uva viene eseguita a mano – grazie all’impegno e alla dedizione preziosi ed indispensabili di Assunto, Bruna e Gianni , rispettivamente zii e nipote di Pierino Fagnani – la fase di fermentazione dura 20 giorni nelle bucce, in vasche di acciaio inox climatizzate, successivamente il vino viene affinato in barriques di rovere francese e di Slavonia per circa 18 mesi, infine viene affinato in bottiglia per circa tre mesi.

Il risultato è un vino giovane ma intenso, dal profumo elegante, con sentori erbacei, gusto morbido, robusto ed un finale piacevole.

Un vino che possiamo senz’altro definire di “fresca beva”, ma che col tempo si trasforma e migliora ancora.