Erri De Luca: “Qui c’è la civiltà che amo”

Erri De Luca inaugurerà stasera la seconda stagione di “Rinnòvati Rinnovati”. Lo scrittore napoletano salirà sul palco  del Teatro dei Rinnovati (ore 21) con il Canzoniere Grecanico Salentino per presentare al pubblico senese Solo andata. Lo spettacolo mescola tradizione e mito, storie vecchie e nuove di migrazioni. Il mare come testimonianza di passaggi storici.
La collaborazione tra De Luca e il Canzoniere nasce quando il gruppo decise di musicare Solo andata, una poesia dello scrittore. La canzone ha vinto il premio Arte e Diritti Umani 2014 di Amnesty International e la menzione del The Guardian, che ha messo il brano nella playlist delle migliori canzoni folk/world. Dopo è arrivato un videoclip sotto la regia di Alessandro Gassmann e adesso questo passaggio teatrale. Erri De Luca ci ha raccontato cosa lo ha mosso a intraprendere questo “viaggio” con il Canzoniere Grecanico Salentino.

Prima una poesia, poi una canzone e adesso uno spettacolo. Come mai Solo andata sta mutando forma così?
«E’ una storia corale, appartiene all’epoca del nostro tempo e io faccio la parte del suggeritore di parole alle voci dei molti. Speravo in una musica che prendesse in braccio quelle parole, ma le mie più felici speranze non potevano immaginare questo magnifico risultato raggiunto dagli amici del Canzoniere Grecanico Salentino».

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Erri De Luca con il Canzoniere Greco Salentino

Cosa può aggiungere alle sue parole la musica del Canzoniere Grecanico Salentino?
«Aggiunge il tappeto volante che le porta dove non sarebbero mai giunte».

Nelle parole di Solo andata la questione dei migranti viene vista nella sua ineluttabilità. Non possiamo che arrenderci a questa forza vitale?
«I flussi migratori non posso essere fermati. Non ci sono riusciti gli USA che hanno una frontiera di terra con il Messico e che oggi si ritrovano una maggioranza della popolazione di origine ispanica. Non ci sono riusciti, ma hanno per questo fatto bancarotta? Obama ha regolarizzato milioni di irregolari e oggi la potenza economica USA è ai massimi livelli di crescita. I flussi migratori sono inesorabili e fanno prosperare il paese che li ospita».

Con il ritorno, non certo per scelta, al viaggio difficoltoso in mare tornerà anche l’epica che da sempre lo accompagna?
«Il Mediterraneo è la nostra più antica via di comunicazione. Il mare comporta un’epica, una civiltà, il propagarsi delle culture. Oggi assistiamo a una grande miscela di popoli che rinnovano le fibre del nostro continente. Aspetto un Omero che la canti».

Il nostro benessere ci sta togliendo le storie da raccontare?
«Chi non racconta favole, leggende,storie della propria famiglia e del mondo ai figli, commette omissione e così li priva della più importante eredità. Non è il benessere, è la supplenza affidata alla televisione e ai videogiochi».

Quali sono i suoi legami con Siena?
«Mi sono aggirato spesso nei paraggi a fare scorta del migliore rosso per la mia tavola. Son salito in varie occasioni a raccontare qualcosa  dentro le sue mura solide, sapienti. Non mi intendo di cavalli, non so apprezzare le corse, ma la piazza in cui si svolgono appartiene alla civiltà che amo. La sua piazza è simbolo d’Italia».

Emilio Mariotti