Da Parigi a Firenze: misteri da leggere

A proposito del colonnello Arcieri. Un dialogo fra Leonardo Gori e Marco Vichi. Ricomincia ‘Letture in autunno’, con i due scrittori per presentare Il ritorno del colonnello Arcieri e la nuova edizione de L’angelo del fango.
Doppio appuntamento domani alle 18 con la letteratura, il romanzo, la storia, il mistero. Il Disco Shop-Libreria Mondadori di Poggibonsi ospita infatti l’interessante dialogo tra due scrittori, entrambi fiorentini e anche coetanei, autori noti e apprezzati di un noir tutto toscano: Leonardo Gori e Marco Vichi.

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Un dialogo da non perdere tra i due scrittori, che vedrà la presentazione de “Il ritorno del colonnello Arcieri” (TEA 2015) e de “L’angelo del fango” (TEA 2015, nuova edizione), entrambi di Leonardo Gori. L’autore ne parlerà con Marco Vichi. L’iniziativa è organizzata dalla libreria e rientra nell’ambito della seconda edizione “Letture in autunno” promossa dall’associazione La Scintilla, con il patrocinio del Comune.

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Il ritorno del colonnello Arcieri
Parigi, maggio 1968. Tra i passanti che osservano dal marciapiede gli studenti in rivolta invadere i boulevard c’è anche Bruno Arcieri. A Parigi Arcieri si sta nascondendo: da chi ha cercato di ucciderlo, dai ricordi, dai rimorsi, dai fantasmi del passato. Si fa chiamare Marcel, aiuta nella cucina di un bistrot e si è fatto pure crescere la barba. Ha trovato anche uno sguardo amico, quello di Marie, ma è inquieto, si sente braccato, ed è stufo di scappare. Così, quando gli «amici» gli consigliano di lasciare la città e cercarsi un altro rifugio, magari in Spagna, Arcieri non ci sta. Sì, lascerà Parigi, ma per tornare a Firenze, per saldare i conti sospesi, fare chiarezza, forse giustizia, e combattere un’altra battaglia, anche se dovesse essere l’ultima. Alla fine di un viaggio avventuroso, l’uomo che il 15 maggio 1968 scende dal treno alla stazione di Santa Maria Novella non è più Marcel, è il colonnello dei Carabinieri Bruno Arcieri. È tornato, e non per stare a guardare.
Leonardo Gori torna con questo romanzo di grande intensità al suo personaggio più complesso e amato, un servitore dello Stato critico, forte e profondamente leale; che dello Stato ha condiviso ambiguità, disastri e grandezze, finendo col portarne le stesse cicatrici.

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L’angelo del fango
Firenze, novembre 1966. Dopo la catastrofica alluvione, viene ritrovato il cadavere di un uomo in una sala sotterranea della Biblioteca Nazionale allagata. Sembra una vittima come le altre della marea di acqua e fango che ha sepolto la città, ma il capitano dei Carabinieri Bruno Arcieri arriva alla conclusione che si tratta di un delitto. Arcieri viene sedotto da una donna che ha molti segreti da nascondere, mentre riaffiorano enigmi mai risolti legati agli ultimi sussulti della guerra e si dispiega un complotto, ordito da ex fascisti, doppiogiochisti e agenti segreti infedeli, per uccidere il presidente Saragat giunto in visita a Firenze. Tra ricatti, colpi di scena e rivelazioni, Arcieri si trova di fronte, dopo una lunga scia di delitti, a una verità sconvolgente. Leonardo Gori dimostra in questo romanzo una consumata abilità nel fondere la realtà storica con un’originale trama romanzesca, attingendo al grande serbatoio dei misteri italiani che non hanno mai trovato risposta.