Cripta del Duomo di Siena, dopo oltre vent’anni tornano visibili le splendide Vetrate del Ghirlandaio

Dopo oltre venti anni, grazie all’Opera della Metropolitana e ad Opera Laboratori, le tre straordinarie vetrate della Bottega del Ghirlandaio si potranno nuovamente ammirare da giovedì all’interno della Cripta del Duomo di Siena.

I lavori di restauro sono stati realizzati in più momenti: nel 1998 la vetrata posta nel transetto destro, a lato dell’altare del Santissimo Sacramento, venne smontata dal telaio che la custodiva dal diciannovesimo secolo ed i lavori di restauro furono affidati nel 2001 a Camillo Tarozzi. L’opera fu conservata in speciali casse fino a tre anni fa quando è stato deciso dall’Opera del Duomo di restaurare anche quella posta sul transetto sinistro all’ altare di Sant’ Ansano. I restauri in questo caso sono stati affidati ad Angela Nenci e Caterina Pavolini, in collaborazione con Cesare Valenti.

A collaborare per le operazione c’è stata anche la MetalProject ed i lavori sono stati fatti in un laboratorio temporaneo, allestito negli spazi dell’Oratorio di San Giovannino e San Gennaro dove le restauratrici ed il fabbro hanno portato a termine il delicatissimo lavoro sotto il controllo dell’allora Soprintendente Andrea Muzzi coadiuvato dalla funzionaria Letizia Nesi.

Le splendide opere – arrivate a Siena nell’800, come dicevamo, e montate per un secolo nei due transetti, dopo un adattamento alle dimensioni delle monofore mediante un coronamento in vetro colorato – sono policrome in vetro soffiato e dipinte “a grisaglia”. Le hanno realizzate i maestri della Bottega del Ghirlandaio alla fine del XV secolo per la chiesa di San Francesco a Colle val d’Elsa. Ed infine sono state cedute all’Opera della Cattedrale.

Dopo i restauri è stata presa la decisione di musealizzare le vetrate in Cripta. L’Opera del Duomo ha affidato il progetto all’architetto Piero Castri di Opera Laboratori. Castri ha concordato con la Fabbriceria del Duomo “la realizzazione di grandi telai metallici atti a modificare la parte sommitale, mediante calandratura del telaio maestro, al fine di sottolineare la proporzione armoniosa dell’ogiva medievale”, spiega una nota.

“L’ingegnoso sistema concepito da tutte le maestranze dell’Opera del Duomo e di Opera Laboratori – dice il rettore dell’Opera della Metropolitana Guido Pratesi – e l’altissima precisione dei telai e controtelai metallici consentiranno l’esecuzione, in totale sicurezza, di futuri interventi di manutenzione sia delle vetrate policrome sia dell’impianto di retroilluminazione, elemento quest’ultimo, in grado di valorizzare il colori dei vetri in modo del tutto naturale”.

Dal 21 aprile, appunto, le tre meravigliose vetrate tornano visibili. Ma prima si terrà un evento di presentazione dei restauri a cui parteciperanno l’Arcivescovo Metropolita di Siena, Colle di Val d’Elsa e Montalcino Augusto Paolo Lojudice, il rettore dell’Opera della Metropolitana Guido Pratesi, il direttore dell’ufficio Beni culturali ecclesiastici Enrico Grassini, le restauratrici Angela Nenci e Caterina Pavolini e il responsabile di Opera Laboratori per il nuovo allestimento espositivo delle vetrate Piero Castri. L’evento si potrà seguire in diretta su Siena News e sulle reti televisive locali dalle 17 di domani.