Contadini e mezzadri, grazie a loro è salvo il “tesoro” della civiltà toscana

Un vero tesoro fatto di cultura, di civiltà, di tradizioni e di saperi. Un patrimonio che, per fortuna, non è andato disperso, solo grazie all’amore per la propria terra, di ieri di oggi e di domani dei contadini toscani. Si è svolto a Montepulciano (Si), al Teatro Poliziano, il convegno organizzato nell‘ambito del progetto Mater Tosca dall’Associazione nazionale pensionati (Anp) della Cia Toscana dal titolo “Madre Terra Toscana: poeti, scrittori, artisti e geni”, che ha fatto emergere un vero e proprio patrimonio culturale, attraverso un progetto che ha preso il via circa un anno fa. 

 

«Abbiamo catalogato informazioni, notizie, documenti, foto, testimonianze ma soprattutto  – spiega Enrico Vacirca, segretario ANP Toscana e coordinatore del progetto – abbiamo trovato un valore che ha accomunato tutto questo materiale, ovvero la solidarietà, che è propria del mondo contadino e che è stata trasmessa alle generazioni future».

 

Oggi si chiamano imprenditori agricoli, ma per secoli e secoli, sono stati contadini e mezzadri, ed in questa occasione è giusto chiamarli così. «Contadini e mezzadri – aggiunge ancora Enrico Vacirca – che si danno reciprocamente una mano nei momenti o di necessità (grandi raccolte) di difficoltà (incidenti, lutti familiari), che aiutano il prossimo nei momenti più bui della storia contadina, come le lotte contadine (ma anche sindacali in genere), durante le guerre, per la ricostruzione grazie ad atti di solidarietà del patrimonio zootecnico distrutto, o accogliendo partigiani a rischio della propria vita». Un “progetto della memoria” che andrà nei musei, nelle scuole ed in una organizzazione dei pensionati legata ad una grande organizzazione professionale in agricoltura e dell’agricoltura delle fondamenta, dei pilastri ideali di un partenariato sostenibile.

 

«Abbiamo voluto sottolineare non solo la loro professionalità – prosegue Enrico Vacirca  -,  il saper fare il loro mestiere, ma una marcia in più rappresentata dal loro talento nell’arte che diventa tutt’uno con la loro professione. I contadini sono artisti, geni, poeti e scrittori. Non a caso la Toscana è una regione di eccellenza per i prodotti tipici, per la cucina  tradizionale, per l’ambiente, per le opere d’arte e questo lo dobbiamo in parte anche a loro, al loro amore per la vita, per il bello,  per la terra. Il nostro obiettivo è far incontrare più generazioni per non disperdere questo grande patrimonio». Il progetto è reso possibile grazie all’IRTA, Istituto di Ricerca sul Territorio e l’Ambiente – “Leonardo”, alla prof. Alessandra Martinelli e prof Rossano Pazzagli e al Comitato Tecnico Scientifico.