Colle – Bicicletta e teatro, con la storia di Malabrocca, al centro della domenica colligiana

Il tempo incerto e instabile non ha fermato nella mattina di ieri, domenica 15 aprile la pedalata sulla pista ciclo-turistica sul vecchio tracciato ferroviario da Colle di Val d’Elsa a Poggibonsi, che ha aperto “Pedali e Teatro”, giornata dedicata alla passione per la due ruote e per l’arte teatrale promossa dall’amministrazione comunale colligiana in collaborazione con l’Accademia dei Rintronati di Quartaia, L’Eroica e l’associazione “Lo stanzone delle apparizioni”. L’iniziativa ha contato sulla compagnia di Massimo Poggio – interprete di numerose fiction e di film d’autore, tra cui “Cuore sacro” e “La finestra di fronte” di Ferzan Ozpetek – che ha partecipato alla pedalata, insieme al sindaco, Paolo Brogioni, e al pranzo organizzato presso l’associazione “Donne di Castello”, dove è stato consegnato il premio “Colle in bici” a Gino Gori, colligiano, appassionato di bicicletta e fotografia e sempre a cavallo della sua due ruote.

Massimo Poggio è stato anche fra i protagonisti del gran finale della giornata, portando sul palcoscenico del Teatro dei Varii, insieme a Gualtiero Burzi – attore di teatro e di numerose fiction televisive – e Matteo Marsan, regista e direttore artistico dell’associazione teatrale “Lo Stanzone delle Apparizioni” e legato al Teatro Alfieri di Castelnuovo Berardenga – lo spettacolo “La maglia nera”. Scritto dai tre stessi interpreti, lo spettacolo è dedicato al personaggio di Luigi Malabrocca, ciclista negli anni del primo dopoguerra diventato presto famoso per le sue “battaglie” a cavallo della bicicletta per arrivare ultimo.

Per circa un’ora, il pubblico è stato catturato dal racconto della storia di questo “eroe perdente”, nato a Tortona negli stessi anni e nelle stesse terre di Fausto Coppi, di cui era grande amico, ultimo di sette fratelli e soprannominato ‘Luisin’ o ‘Il Cinese’, perché aveva gli occhi leggermente a mandorla, come Costante Girardengo. La storia di Malabrocca si intreccia con quella dei due Campionissimi e, come loro, anche lui diventa un ciclista perché ha fame e una famiglia da mantenere in anni difficili, la moglie che lui chiama “la ninfa” e due figli. Malabrocca, nonostante alcune vittorie da professionista, diventa un Campionissimo e un personaggio noto quando comincia ad affermarsi nelle “corse al contrario”, puntando ad arrivare ultimo per conquistare i premi messi in palio per la “maglia nera” al Giro d’Italia.

Riesce a conquistarla nel 1946, pur arrivando quarto in volata al termine dell’ultima tappa, la Mantova-Milano, e nel 1947. Per raggiungere il suo risultato non rinuncia a qualche stratagemma, arrivando a nascondersi o a fermarsi lungo il percorso. Nel 1949 prova la delusione di essere battuto nell’arrivo all’ultimo posto da Sante Carollo, perché quando arriva a tagliare il traguardo dell’ultima tappa, a Milano, i cronometristi e i giudici, spazientiti, se ne sono già andati e hanno assegnato a Malabrocca lo stesso tempo del gruppo e a Sante Carollo la maglia nera e il relativo premio. Quello è l’ultimo anno in cui Malabrocca corre per arrivare ultimo al Giro d’Italia. Nel 1956 si ritira dal ciclismo. Luigi Malabrocca, classe 1920, è morto pochi anni fa, nel 2006, a Garlasco.

Gli organizzatori ringraziano, oltre ai sostenitori, tutti i partecipanti e chi ha contribuito al successo della giornata: in particolare la Polizia municipale, i volontari della Protezione Civile e dell’Associazione Pubblica Assistenza di Colle di Val d’Elsa per aver accompagnato la pedalata; l’associazione Donne di Castello per il pranzo e l’ospitalità e la Cooperativa Olimpia per la gestione del Teatro dei Varii e l’assistenza durante lo spettacolo.