Aida in Blu per SanGalgano Festival

Sabato 7 luglio ore 21,00 all’Abbazia di San Galgano si inaugura la stagione 2012 del SanGalganoFestival con il melodramma musicale più rappresentato al mondo: l’Aida di Giuseppe Verdi con la regia di Mariano Furlani, le scene di Giacomo Andrico, i costumi di Micol Joanka Medda e Caterina Bottai e la direzione d’orchestra affidata al giovane e valente maestro Matteo Beltrami.

Un evento eccezionale, perché viene portato in scena un vero e proprio kolossal della lirica in una location eterea e intimistica: le affascinati navate a cielo aperto dell’Abbazia di San Galgano. Per rendere al meglio la potenza dell’opera verdiana e mantenerne la forza delle masse sceniche è stato fatto una grande lavoro di allestimento sia dal regista Furlani che dallo scenografo Andrico: è stato realizzato un sistema di pareti mobili per poter evidenziare gli aspetti del kolossal ed enfatizzare il flusso musicale tipico dell’opera lirica.

Il risultato della produzione sarà altamente spettacolare con una particolare attenzione ai toni ed ai colori della scenografia, come spiega il regista Mariano Furlani : “Nell’Abbazia di San Galgano non si poteva fare un’Aida egizia e quindi ho dovuto lavorare molto sui colori, il blu, il lapislazulo ed il bronzo. Ci sarà un unico momento senza le pareti mobili e sarà la scena finale quando Aida e Radames verranno rinchiusi nella tomba, una scelta che vuole dare una lettura diversa dell’opera”.

Alla maestria del regista e dello scenografo si combina la professionalità ed il talento del direttore d’orchestra Matteo Beltrami, giovane, ma già apprezzato a livello internazionale che dirigerà un cast di eccellenti voci: dal soprano Cristina Piperno che sarà Aida, al tenore Yusif Eyvazov, Radames, al mezzosoprano Serena Pasqualini nel ruolo di Amneris.

I costumi sono ricchissimi: hanno chiari riferimenti al mondo classico e tendono a perdere ogni legame con la tradizione, collocando l’opera in una dimensione fuori da ogni riferimento spazio-temporale. Tessuti ricercati, sete e lini, lavorati secondo particolari procedimenti per ottenere precise tonalità, colori caldi che richiamano alla terra, alle spezie in un gioco di gradazioni che si fondono armoniosamente con il contesto magico dell’antica Abbazia.

Appuntamento da non perdere dunque all’Abbazia di San Galgano per vivere la magnificenza dell’opera in un contesto di bellezza mozzafiato.