Luciano Bianciardi, uomo e intellettuale grossetano, uno degli scrittori e giornalisti più influenti degli anni Sessanta, suggeriva di lasciare il significato della parola ‘intellettuale’ nelle nebbie più fitte. Aveva compreso che in una società gerarchica, il carisma va espresso nei modi e nelle pose, e che i contenuti sono pericolosi e noiosi, specialmente quando si parla di cultura. Luciano Bianciardi aveva sollevato un problema serio: in una società che non riconosce un argomento come valido di per sé, ma buono soltanto a seconda dell’autorità che lo presenta, che cosa significa ‘pensare per professione’? Che posto c’è per tutti i neo-pensatori dai natali per niente illustri che da quarant’anni affollano l’università di massa? Che cos’è e a che cosa serve oggi un intellettuale?
Di intellettuali (di ieri e di oggi) e della scrittura bianciardiana si parlerà domani nel convegno “Nascere intellettuali, morire pompieri. La scrittura di Luciano Bianciardi, tra scena e letteratura” curato da Angelo Romagnoli e Raffaella Ilari, che si svolgerà a Siena presso il Salone Storico della Biblioteca degli Intronati, giovedì 29 marzo dalle ore 15.30 (ingresso libero).
Promosso da laLut, Fondazione Toscana Spettacolo e Comune di Siena, il convegno introdotto e coordinato da Stefano Jacoviello, vedrà la partecipazione di Stefano Adami (Fondazione Luciano Bianciardi), Luciana Bianciardi (casa editrice ExCogita), Marcello Flores (storico, Università di Siena), Fernando Marchiori (studioso e critico teatrale), Simone Nebbia (critico e scrittore), Lorenzo Pavolini (giornalista e scrittore), Marzia Pieri (storica del teatro, Università di Siena), con proiezioni e interventi web a cura di lavoroculturale.org.
Luciano Bianciardi è stato illuminante nel raccontare il mondo della cultura italiana nelle sue approssimatezze, non esclusive dell’ambito culturale. A modo suo, ha inventato una maschera da commedia all’italiana teatralmente antica ma moderna nei comportamenti: l’intellettuale servile che, conscio della sua fragilità culturale e materiale, si cerca il suo padrone che gli consenta di sopravvivere, se non di prosperare. Parte dunque incendiario e finisce pompiere. Ammette che non c’è sopravvivenza al di fuori del conformismo. E qui per Bianciardi sta la tragedia: dover rinunciare, senza una giustificazione profonda, al compito di comprendere le cose e di impegnarsi a cambiarle un poco. L’intellettuale spegne gli ardori, si conforma allo stato delle cose.
Nel progetto dedicato a Luciano Bianciardi, oltre al convegno, è stato realizzato uno spettacolo teatrale. Giovedì 29 marzo, alle ore 21 (con repliche venerdì 30 e sabato 31 marzo ore 18.30; ingresso libero fino esaurimento posti disponibili), sempre presso il Salone Storico della Biblioteca degli Intronati, viene presentato Non leggete i libri, fateveli raccontare, una produzione della Compagnia Pennacchia Romagnoli/laLut, tratto dall’opera di Luciano Bianciardi, con Angelo Romagnoli, regia Francesco Pennacchia, con il sostegno e la collaborazione di Regione Toscana, Comune di Siena, Fondazione Toscana Spettacolo e La Corte Ospitale. Non leggete i libri, fateveli raccontare consiste in cinque lezioni scritte, con criterio scientifico, dedicate non soltanto a giovani con ambizioni spropositate rispetto ai loro mezzi, ma anche ai vecchi leoni dell’impresa culturale, ai maturi ‘operatori’ e agli intellettuali affermatissimi che tappezzano la Penisola. Bianciardi dipinge l’impresa culturale nostrana come un mondo pieno di quei grandi personaggi servili e amari della commedia all’italiana; un mondo, che sta in quel perimetro linguistico-esistenziale tra Flaiano, Gadda e Pietro Germi, abitato da gente cinica e incosciente che conta i denti della belva che li divora e ne deride le carie. Uno spettacolo che gioverà a tutti quegli sprovveduti che nel mondo delle Muse non riescono a viverci e ancora non hanno capito il perché.
Convegno e spettacolo saranno affiancati da una serie di approfondimenti curati dal blog il lavoro culturale (www.lavoroculturale.org) e dedicati ai riflessi di Bianciardi nella cultura visiva, tra cinema e documenti video, al mondo dell’editoria e al precariato intellettuale.
Il Progetto Bianciardi è illustrato da Renzo Francabandera (www.renzofrancabandera.it).
Programma
NASCERE INTELLETTUALI, MORIRE POMPIERI
La scrittura di Luciano Bianciardi, tra scena e letteratura
convegno a cura di Angelo Romagnoli e Raffaella Ilari
introduzione di Stefano Jacoviello, coordinatore dell’incontro
proiezioni ed interventi web a cura di lavoroculturale.org
promosso dalaLut, Fondazione Toscana Spettacolo e Comune di Siena
Neocristianesimo disattivistico e copulatorio
di Stefano Adami,Fondazione Luciano Bianciardi
Bianciardi, indignato con ironia
di Marcello Flores,storico, Università di Siena
Un compito per l’intellettuale: la scomparsa
di Fernando Marchiori, studioso e critico teatrale
Venti cartelle al giorno. Cronache dal quartario
di Simone Nebbia, critico e scrittore
L’ombrello di mio fratello
di Lorenzo Pavolini, giornalista e scrittore
A proposito di Bianciardi e del teatro
di Marzia Pieri,storica del teatro, Università di Siena
Sarà presenteLuciana Bianciardi, casa editrice ExCogita
Salone Storico Biblioteca degli Intronati (Via della Sapienza 5)
giovedì 29 marzo, ore 21
venerdì 30 e sabato 31 marzo ore 18.30
Compagnia Pennacchia Romagnoli / laLut
NON LEGGETE I LIBRI, FATEVELI RACCONTARE
tratto dall’opera di Luciano Bianciardi
con Angelo Romagnoli
regia Francesco Pennacchia
con il sostegno di Regione Toscana, Comune di Siena,
Fondazione Toscana Spettacolo, La Corte Ospitale
Uomo medio e mediocre, perché ti arrendi al torto di Madre Natura
che fu così avara con te nel donarti il Talento?
Perché ti affatichi e ingrigisci con i libri in mano, quando sai che leggere non ti porterà mai al sapere? Chi vuole leggere tutto quello che c’è da sapere,
ha soltanto una prospettiva: morire prima.
Ma, incredibile, la tua via d’uscita da un’esistenza miserabile è proprio lì!
In quel campo nebbioso e inafferrabile delle attività umane che vanno sotto il nome di’cultura’. Il tuo posto al sole sarà nell’impresa ‘culturale’.
E’ questa l’occasione che aspettavi!
Diventa un Intellettuale: queste lezioni saranno la tua guida.
Non leggete i libri, fateveli raccontareconsiste in cinque lezioni scritte da Luciano Bianciardi con criterio scientifico, rivolte non soltanto a giovani con ambizioni spropositate rispetto ai loro mezzi intellettuali, culturali e morali, ma anche alle vecchie lenze dell’impresa culturale, ai maturi ‘operatori’ e agli intellettuali affermatissimi che tappezzano la Penisola. E ad uso di tutti gli altri, gli sprovveduti, che nel mondo delle Muse non riescono a viverci, e ancora non hanno capito il perché.
INFO
Comune di Siena tel.0577 292225 | cultura_teatro@comune.siena.itwww.comune.siena.it/cultura – www.progettobianciardi.it
ingresso libero fino ad esaurimento posti