A Sarteano si fa festa pensando al Brasile

Viva Brasil! è il sottotitolo e il tema conduttore della XXII edizione del festival Sarteano Jazz & Blues. La rassegna ha presentato un’interessante anteprima il 10 luglio, con il trio di Gabriel Grossi, uno dei migliori interpreti internazionali dell’armonica, ed ora entra nel vivo, dal 24 al 26 agosto. Le marching band, che animeranno il centro storico cittadino, saranno le protagoniste dei pomeriggi del festival, mentre le sere vedranno alcuni nomi noti al grande pubbblico, come Irio De Paula in trio con Roventini e Rosciglione (il 24); Enzo Favata, con un originale spettacolo multimediale, dedicato agli anni della gioventù di Garibaldi, trascorsi in America Latina a lottare contro le dittature (il 25); Fabrizio Bosso, uno dei migliori trombettisti italiani, in duo con Marcio Rangel (il 26).

La musica proseguirà nel suggestivo borgo di Castiglioncello del Trinoro con i concerti round midnight in compagnia di Alessandro Morgantini Quintet, Abbie Road Dixie Band, Rowland Jones Trio.

Il festival presenterà modi e forme diverse di intendere il jazz, una musica di libertà, che affonda le sue radici nei canti degli afroamericani, assumendo, nei suoi oltre centro anni di vita, linguaggi e stili diversi, per divenire la vera “musica classica” del nostro tempo.

La musica brasiliana, come tutta la cultura brasiliana, ha tre anime: quella bianca europea, quella nera africana e quella india. Dalla tradizione musicale europea (barocca, rinascimentale, ma anche popolare) ha ottenuto la melodia e la ricchezza armonica; dalla tradizione degli schiavi neri ha attinto il ritmo e gli strumenti (in particolare dalla religiosità dell’Angola); dalla cultura degli indios il temperamento e il carattere. Un po’ com’è successo negli Stati Uniti per il jazz, con una vicenda parallela, ma del tutto peculiare. La contaminazione tra la musica brasiliana e il jazz ha inizio già dagli anni ’40 del secolo scorso per opera di alcuni musicisti, come Dizzy Gillespie, Stan Kenton e in seguito (era nata la bossa nova) Antonio Carlos Jobim, Vinicius de Moraes, João Gilberto. A completare l’omaggio al Brasile, c’è la mostra (esposta nell’apposita sala comunale) Diario do Brasil, frutto di oltre cinque mesi di ricerca sul campo, da parte di Francesco Ianniello: un racconto attraverso le foto di un lungo viaggio attraverso il sub-continente verde-oro. Un viaggio alla scoperta di un Brasile poco conosciuto e fuori dalle rotte turistiche e quindi, forse proprio per questo, ancor più ricco di fascino e di suggestioni. Ma più che di luoghi, quella che viene presentata è una mostra di volti e di persone: ritratti e scene di vita quotidiana che sono stati catturati, prima ancora che fotografati, grazie ad una totale immersione nella cultura e nella vita brasiliana. Francesco Ianniello, giornalista, nato a Napoli ma originario di Sessa Aurunca, si è laureato con una tesi intitolata “Tradizione e devozione nei riti della Settimana Santa di Sessa Aurunca” . Tra le sue collaborazioni, quella con la rivista Metropoli (allegato domenicale di Repubblica), il quotidiano La Nazione e con l’agenzia di stampa Ansa, con 2mila articoli andati in stampa e varie pubblicazioni.