A Montepulciano il vescovo pranza con i poveri della Diocesi

Lo ha voluto fortemente monsignor Stefano Manetti, Vescovo della Diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza, il pranzo con alcuni poveri residenti nel territorio diocesano. Già da qualche settimana il presule di origine fiorentina aveva esteso l’invito ai poveri di Sinalunga, Chiusi, Torrita di Siena, Montepulciano e Chianciano, comuni dove sono presenti diversi poveri aiutati sia dagli assistenti sociali sia dalle locali Caritas parrocchiali, per incontrarli a pranzo il mercoledì 20 dicembre, in una gioiosa conviviale organizzata dalla Caritas diocesana col suo direttore, don Pietro Sanivarapu, che si è detto entusiasta e soddisfatto dell’iniziativa. Accolta immediatamente dal della Diocesi, al pranzo erano presenti quasi 30 persone, per la maggior parte uomini, insieme a una famiglia di origine latinoamericana, in rappresentanza di tutte le persone che in questo tempo vivono particolari difficoltà socio-economiche.


Luogo dell’incontro il noto locale del centro storico di Montepulciano Caffè Poliziano che ha servito un lauto pranzo a base di cibi tradizionali – crostini, pici al sugo, spezzatino e panettone – ai presenti, visibilmente soddisfatti ed emozionati per l’inattesa iniziativa in vista delle festività natalizie.

“Una bella iniziativa, da ripetere spesso, non solamente a Natale” dice G. di origine torritese ma residente a Chiusi ormai da diversi mesi. Per L. – da poche settimane trasferitosi in Toscana dalla Sicilia dopo aver perso il lavoro e la casa – “è un momento in cui possiamo stare insieme, parlare e soprattutto raccontarci”. Anche il Vescovo – che ha salutato uno ad uno tutti i presenti – all’inizio del pranzo, nel centro storico poliziano, ha rivolto un brevissimo saluto ai presenti, ringraziando la Caritas per l’organizzazione dello stesso e per il lavoro che svolge dagli uffici di Acquaviva a servizio di tutta la Diocesi. Il ringraziamento – da parte di don Pietro – è stato invece rivolto alle Confraternite di Misericordia e alle associazioni di volontariato sparse su tutto il territorio che, in questi mesi, soprattutto con l’emergenza dovuta al fenomeno migratorio, hanno potuto alleviare la sofferenza di molte persone, tra le quali diversi giovani provenienti dall’Africa centrale e giunti per mezzo di barconi nella nostra Penisola. Uno di loro, di nome J., abita da poche settimane a Sinalunga ed è lavorativamente impegnato, nei campi della Valdichiana, tutti i giorni per provvedere al sostentamento personale e a quello della propria famiglia, ancora residente in Gambia. Per lui “è stato bello trovarsi insieme, parlare…e anche mangiare perché spesso – dice visibilmente irritato –  la gente ci evita perché non si fida”.

Un pranzo “normale” quello organizzato dalla Diocesi poliziana-chiusina-pientina per mezzo della Caritas, durante il quale sono emerse storie che in questo tempo accomunano diversi uomini e donne, italiani e non. Un pranzo semplice, conclusosi col ringraziamento al proprietario e ai camerieri del ristorante per il professionale servizio prestato ai meno fortunati in vista del Natale, e con l’immancabile foto di gruppo ai piedi della sala che ha visto concretizzarsi i frutti del Giubileo della Misericordia, a un anno dalla sua conclusione con la chiusura della Porta Santa della Cattedrale.
Un pranzo destinato certamente a ripetersi in tante comunità della Diocesi, nel prossimo futuro, per un Natale che vuole essere anche e soprattutto condivisione e solidarietà verso chi è stato provato dalle vicissitudini della vita.