“90 anni di storia biancorossa”: una serata di ricordi e di emozioni

I ricordi e le emozioni biancorosse di 90 anni di storia calcistica e di legame fra i colori e la città sono stati i protagonisti della serata dell’Estate Biancorossa che si è svolta ieri, mercoledì 20 giugno in Piazza Arnolfo alla presenza di dirigenti, allenatori e giocatori di ieri e di oggi. Numerosi anche i cittadini che hanno voluto essere presenti per ricordare i trascorsi biancorossi, insieme al sindaco, Paolo Brogioni e al presidente attuale dell’Olimpia Colligiana, Massimo Rugi. La storia dei 90 anni della Colligiana continuerà vivere nelle oltre 230 pagine della pubblicazione “90 anni di storia biancorossa” – curata da Roberto Francioli e da diversi collaboratori, fra cui Alessandro Vannetti, Alberto Rabazzi, Alessio Becchi, Filippo Tecce, Luca Polato – e nel percorso storico-fotografico realizzato all’interno dello stadio comunale “Gino Manni”, che rimarrà allestito in maniera permanente.

“90 anni – ha detto il primo cittadino, Paolo Brogioni – sono un traguardo prestigioso per una persona e lo sono ancora di più per una società sportiva. In ognuno di noi c’è un senso di appartenenza, insito e indelebile, al proprio territorio, alle proprie radici, ai propri valori. Ogni giorno, in ogni azione, rappresentiamo la nostra città, il nostro Paese, in maniera diretta o indiretta, con il nostro modo di essere o di agire. Ogni volta che sventola il Tricolore o scende in campo la Nazionale di calcio, ci sentiamo tutti più italiani e più uniti dall’amore per il nostro Paese. La stessa sensazione la proviamo a Colle per i colori bianco e rosso, che ci contraddistinguono e ci fanno sentire colligiani, sempre”.

“I ricordi personali che mi legano ai colori biancorossi – ha detto ancora il primo cittadino – sono molti, fin dall’adolescenza e si intrecciano alla conoscenza di tutto il mondo sportivo e associativo colligiano, a partire dal legame fra la Colligiana e la Piscina Olimpia, fino agli anni in cui ho ricoperto il ruolo di assessore allo sport, prima di essere eletto sindaco. Oggi, a 90 anni dalla nascita dell’Unione Sportiva Colligiana, festeggiamo questo compleanno con l’Olimpia Colligiana. Un richiamo alla città ancora forte e presente nel nome, che dimostra come non sia mai cambiato o venuto meno l’attaccamento a questi colori e a questa maglia, onorati sempre con grande dignità, in ogni competizione disputata, come è giusto che sia. Una dignità che è sinonimo di rispetto per una squadra, ma anche per una città, perchè si è atleti, tifosi e dirigenti, nel nostro caso biancorossi, sempre, non solo quando lo vorremmo. Questo è il concetto che mi piace ricordare ogni volta che incontro una società sportiva colligiana, impegnata in qualsiasi disciplina: chi veste i nostri colori o è chiamato a rappresentare Colle di Val d’Elsa ha il dovere morale di farlo con responsabilità e rispetto per la città e i suoi abitanti, sempre, dentro e fuori dal campo. Così come chi rappresenta un’istituzione è chiamato a farlo sempre, dentro e fuori i luoghi istituzionali. È un grande impegno, ma anche una grande responsabilità e un grande onore che si intreccia con l’immagine dell’istituzione, perché questa resta, mentre chi la rappresenta cambia, anche se rimarrà legato all’esperienza vissuta per tutta la vita”.

“Ringrazio chi ha lavorato alla stesura della pubblicazione e all’organizzazione dell’Estate Biancorossa, raccogliendo notizie, foto e risultati e consegnandoci tanti ricordi ed emozioni, non solo calcistiche. Un grazie, a nome della città, lo rivolgo anche a tutti i giocatori, i dirigenti, gli allenatori e i volontari che, con il loro impegno costante, ognuno nel proprio ambito, hanno permesso alla Colligiana di affermarsi sul campo e fuori, nonostante le difficoltà. Citarli tutti è impossibile e rischierei di dimenticare qualcuno. Adesso, l’auspicio è quello di festeggiare presto altri importanti successi sul campo, con l’invito, rivolto a tutti i cittadini, a sentirsi biancorossi sempre, con grande onore e dignità, sugli spalti dello stadio comunale “Gino Manni”, ma, soprattutto, nella vita quotidiana”.