Costa Larga: la “scorciatoia” tra il Campo e il duomo

Superando un dislivello piuttosto pronunciato, la Costa Larga unisce via di Città con il Casato. Questa denominazione è assai antica e la rintracciamo sin dal “Campione di tutte le Fabbriche, Strade, Piazze, Fonti, Acquedotti, Canali e Cloache pubbliche appartenenti alla Comunità di Siena” del 1789, confermata poi negli stradari successivi. La notevole pendenza della strada spiega l’uso del sostantivo “costa”, appellata come “larga” per la sua ampiezza decisamente inusitata nel centro storico di Siena. Il Costituto del 1262, ad esempio, fissava nella misura di 3,5 braccia, pari a meno di 6 metri, la larghezza regolamentare delle vie urbane, ma per la Costa Larga, così come per il suo naturale proseguimento verso il duomo, costituito dalla via del Capitano, si andò in deroga.
E questo fu voluto: nella prima metà del Trecento, infatti, quando si avvertì la necessità di creare un nuovo e più rapido collegamento tra il Campo e il duomo, fu individuato proprio in via del Casato e nella piazza Postierla il modo più veloce. Per completare il collegamento, però, andavano uniti il Casato con via di Città, all’altezza della Postierla, e così nel 1334 il Consiglio Generale stabilì di realizzare la Costa Larga. L’intento era quello di favorire gli spostamenti dei governanti senesi, dimoranti nel Palazzo Comunale, con la sede vescovile, ma anche con la residenza del Capitano della Guerra, che giusto in quel periodo prendeva possesso del palazzo sito lungo una via ancora oggi denominata del Capitano. Ragion per cui la Costa Larga doveva essere “pulchra et luminosa”, con ampiezza fissata in ben 10 braccia, ossia quasi 6 metri. Contemporaneamente si decise di allargare anche la stessa via del Capitano, all’epoca assai più angusta.
Per poter realizzare la nuova via il Comune acquistò vari edifici da demolire, uno di proprietà dell’ospedale di Santa Maria della Scala, e approfittò del fatto che qualche anno prima aveva fatto abbattere buona parte del castellare dei Forteguerri, quando Gabriello Speranza dei Forteguerri si era fatto “ribello” del Comune di Siena nel 1318; ciò che aveva creato un vuoto proprio in corrispondenza dalla via da tracciare. Tuttavia, nonostante l’importanza strategica del nuovo collegamento, la sua realizzazione andò per le lunghe, e nel 1352 i lavori non erano neppure iniziati. Quell’anno, infatti, si dovevano ancora acquistare alcuni fabbricati e soprattutto non era ancora nella disponibilità del Comune il suolo dove sorgeva “il distrutto palazzo dei Forteguerri”. Dopo un ulteriore ridimensionamento del progetto, databile al 1355, finalmente le opere partirono ed erano ancora in corso nel 1357, tanto da suscitare le prime lamentele degli abitanti nella zona. Quest’ultimi tornarono a farsi risentire nel 1359, rivolgendo una petizione al Consiglio generale perché i lavori stavano peggiorando la situazione, invece di migliorarla, “e questo è perché non hanno il loro fine”! Scontento che probabilmente sortì gli effetti sperati.
Da quel momento, infatti, non si ha più traccia della spinosa questione, e dunque dopo ben 25 anni la Costa Larga fu finalmente portata a compimento.

di Maura Martellucci e Roberto Cresti