L’arte italiana piange Sergio Vacchi

Il mondo dell’arte piange la scomparsa del maestro Sergio Vacchi, classe 1925, uno dei maggiori protagonisti della pittura italiana contemporanea.
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Il maestro è morto stanotte all’ospedale di Siena, aveva novant’anni ed ha segnato con la sua opera l’arte italiana dalla metà del secolo scorso fino ai primi anni del Duemila. Ad annunciarlo attraverso una nota è la Fondazione che porta il suo nome e che esprime «grande dolore». Vacchi era nato l’1 aprile 1925 a Castenaso (Bologna), si era formato a Bologna, dove ha operato fino all’inizio dei Sessanta quando si è trasferito a Roma. Nella capitale è vissuto fino alla fine degli anni Novanta, prima di trasferirsi nei pressi di Siena, nel Castello di Grotti. Qui aveva trovato sede la Fondazione Vacchi, la quale opera per la promozione di manifestazioni culturali e offre residenze a giovani artisti italiani e internazionali per favorire lo sviluppo di creatività artistiche. Nell’aprile scorso, il giorno del suo novantesimo compleanno, era stato insignito del Sanese d’argento, l’antica medaglia della Repubblica senese, conferitagli dall’amministrazione comunale di Siena.

Proprio da palazzo pubblico arriva il cordoglio dell’amministrazione comunale: “Siamo dispiaciuti per la scomparsa di questa figura importante del mondo della pittura e dell’arte contemporanea – commenta il sindaco Bruno Valentini – che aveva scelto le terre di Siena come luogo di residenza e di propulsione della propria attività culturale”.

Cordoglio anche da parte dell’amministrazione comunale di Monteroni d’Arbia che “deve molto a Sergio Vacchi, per aver scelto il nostro territorio come sua residenza e come luogo di elaborazione artistica e culturale attraverso la sua Fondazione. La scomparsa del maestro Vacchi ci addolora e ci impone di ringraziare un artista ed intellettuale che ha condiviso la propria grandezza con tutti noi”. Così Gabriele Berni, sindaco di Monteroni d’Arbia, ricorda il maestro Sergio Vacchi, morto poche ore fa all’età di novanta anni a Siena. Vacchi viveva da anni nel comune di Monteroni d’Arbia, a Grotti, nel territorio di Ville di Corsano.

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“Parlo a nome di tutta l’amministrazione comunale, della Giunta e naturalmente di quei cittadini di Monteroni che hanno avuto la fortuna di conoscere il pensiero, l’arte, la creatività e l’affascinante personalità di Vacchi. Il suo impegno per fortuna resterà a rendere grande il territorio che da tempo lo ha ospitato attraverso la Fondazione omonima che dalla Val d’Arbia ha rappresentato e rappresenterà in futuro un osservatorio sull’arte contemporanea, uno spazio creativo e di promozione di diverse espressioni artistiche. Oggi non possiamo che esprimere le nostre sincere condoglianze e condividere il dolore dei congiunti del maestro, è con un abbraccio che a nome di tutta la nostra comunità voglio essere vicino ai familiari, agli amici ed ai collaboratori di Sergio Vacchi”.

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