L’Arma dei carabinieri presenta il calendario 2020: omaggio a Siena e alla sua arte, firmato da Paladino e Mazzantini

Il Calendario Storico dell’Arma dei Carabinieri è un oggetto ambìto, da collezione: la presentazione avvenuta contemporaneamente a Roma e negli altri comandi provinciali d’Italia, ha trovato in Siena la grande protagonista di questa opera d’arte. Siena fin dalla copertina, con il fondo oro che richiama i maestri senesi, Siena nei contenuti e anche nei richiami degli artisti che firmano il calendario: Mimmo Paladino e Margaret Mazzantini. Ne parla il comandante provinciale, colonnello Stefano Di Pace, in questa intervista video di Katiuscia Vaselli.

Prodotto editoriale con una tiratura di oltre un milione di copie, il Calendario Storico dell’Arma dei Carabinieri è nato nel 1928, dopo l’interruzione post-bellica dal 1945 al 1949, la pubblicazione del Calendario, giunta alla sua 87^ edizione, venne ripresa regolarmente nel 1950 e da allora è stata puntuale interprete, con le sue tavole, della vicinanza dell’Arma ai cittadini e, attraverso di essa, all’Italia.
Quello del 2020 è un calendario “narrativo”, da leggere. Racconta del quotidiano eroismo dei carabinieri, attraverso le tavole realizzate dall’artista Mimmo Paladino, tra i massimi autori contemporanei, celebre esponente della transavanguardia, che ha visto le proprie opere esposte permanentemente in alcuni dei principali musei internazionali, tra cui il Metropolitan Museum di New York, accompagnate da toccanti testi scritti da Margaret Mazzantini, scrittrice di fama mondiale, vincitrice di numerosi premi tra cui lo Strega e il Campiello, che con la sua prosa incisiva ha trasformato vicende reali in toccanti narrazioni.
Attraverso l’arte di Mimmo Paladino e la scrittura di Margaret Mazzantini si ripercorrono scene di quotidiana straordinarietà, che vogliono raccontare la solidarietà e l’attenzione verso il prossimo con cui ogni militare dell’Arma tutti i giorni, in Italia e all’estero, svolge il proprio servizio. Storie di ordinario eroismo, cifra distintiva del Carabiniere, che fanno comprendere a pieno lo spirito di servizio con cui donne e uomini in uniforme affrontano silenziosamente quello che molti di loro stessi definiscono la loro missione, ovvero la tutela delle fasce più deboli e vulnerabili della società. Atti di ordinario valore che affondano le radici nella storia dell’Istituzione. Questo il senso della copertina dall’intenso fondo color oro, che oltre a richiamare la tradizione estetica del passato – riprende l’oro utilizzato nei mosaici di Ravenna e dai maestri senesi, poi ripreso da Gustav Klimt – simbolicamente celebra il metallo della prima Medaglia d’Oro al Valor Militare, concessa cento anni addietro, il 5 giugno 1920, alla Bandiera dell’Arma dei Carabinieri per la partecipazione al primo conflitto mondiale con la seguente motivazione: “Rinnovellò le sue più fiere tradizioni con innumerevoli prove di tenace attaccamento al dovere e di fulgido eroismo, dando validissimo contributo alla radiosa vittoria delle armi d’Italia”.
Rimanendo legati alla tradizione, nella pagina centrale il Carosello, rappresentazione storica della carica di Pastrengo del 1848, epica battaglia in cui un drappello di Carabinieri a cavallo, per difendere e salvare Re Carlo Alberto, si diresse senza indugio contro il nemico, maggiormente armato e numeroso, sconfiggendolo.

“L’edizione del 1991 proponeva in copertina Il Carabiniere a cavallo di Salvatore Fiume, un trionfo di rosso che evoca il sangue di tanti sacrifici. L’artista siciliano lo aveva realizzato nel 1972, la tela, di notevoli dimensioni, è custodita in una caserma dell’Arma di Milano. Altra edizione iscritta nell’Olimpo della pittura fu quella del 1986, con il volto di un carabiniere che sembra voler proteggere chi lo osserva. Lo aveva disegnato Pietro Annigoni, il ritrattista dei grandi della terra. A più riprese l’arte ha abbellito la nostra pubblicazione, dalle tavole di Ninni Verga e Klaus Wagger a quelle affidate due anni fa a Ugo Nespolo”. Così il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Giovanni Nistri introduce il calendario storico dell’Arma 2020, più un oggetto da collezione che un semplice oggetto che ci ricorda i giorni e le date.