A Siena uno dei tre panopticon del mondo, il Conolly: finalmente qualcosa si muove

Finalmente. Lo diciamo perché ci abbiamo creduto e lavorato per mesi, perché a Siena, non tutti lo sanno, abbiamo la fortuna di conservare una delle tre strutture esistenti al mondo, di questo tipo. Si tratta del padiglione Conolly, i lettori di Siena News che ci seguono con attenzione sanno bene quanto ci siamo impegnati in prima linea, con gli psichiatri che in qualche modo hanno avuto a che fare con quella realtà, per salvare la memoria storica dell’unico panopticon benthamiano ancora esistente. Una storia di luci e ombre che abbiamo raccontato (e, a proposito, torneremo a farlo a breve con le ‘storie del manicomio’ che sono piaciute moltissimo) proprio per portare alla luce anche questa realtà e per farla diventare un luogo di studio e di conoscenza per tutti coloro che, da ogni parte del mondo, vorranno usufruire dei preziosi materiali di archivio.


Quindi, la notizia appena arrivata non può che darci soddisfazione: un passo avanti verso il restauro conservativo del padiglione Conolly, lo storico edificio collocato all’interno dell’ex ospedale psichiatrico San Niccolò a Siena, è stato fatto in questi giorni dall’USL Toscana sud est che ha approvato lo studio di fattibilità del progetto per mettere in sicurezza il fabbricato. L’importo previsto per finanziare la prima fase del restauro è di circa 500mila euro -cifra già inserita nel piano triennale degli investimenti dell’Azienda sanitaria -, che serviranno per il risanamento dei tetti e se necessario la sostituzione integrale delle strutture in legno, la ricostruzione delle celle e delle volte crollate, il ripristino dei lucernari ecc.
Il padiglione Conolly, progettato dall’architetto Francesco Azzurri e costruito nel 1875, è un edificio-gioiello per la storia e l’architettura della Sanità senese in quanto unico esempio di panopticon nell’ambito dei modelli architettonici manicomiali. La sua struttura semicircolare consentiva di sorvegliare le celle nelle quali vivevano isolati i malati difficilmente gestibili, i cosiddetti “clamorosi”, ma anche i dissidenti politici e gli anarchici che vi furono internati come pazzi in epoca fascista.
Il restauro conservativo del Conolly ha come obiettivo finale la destinazione dell’edificio ad attività culturali e sociali (percorso museale, collocazione dell’archivio storico dell’ospedale psichiatrico San Niccolò, spazio per mostre temporanee, ecc) al servizio di tutta la città e degli studiosi di storia della sanità.

Katiuscia Vaselli