“Adoro Siena, sarebbe un onore dipingere il Palio”. L’artista Emma Sergeant sulla città e le Contrade

“Sarebbe un grande onore dipingere il Palio. Ma intanto voglio tornare qui più spesso per dipingere la gente di Siena, come ho fatto in passato, nei miei viaggi per il mondo”.

L’artista inglese Emma Sergeant, che ama Siena e che espone fino al 16 giugno “Touch the spirit” negli spazi museali della Contrada della Tartuca, sogna di dipingere il Palio. Ma prima di tutto sogna di poter conoscere e ritrarre Siena e l sua gente, come finora ha fatto nel resto del mondo, in particolare con le popolazioni afghane “così fiere e forti, proprio come i senesi”.

Dall’idea della mostra di Emma Sergeant nasce il progetto di più ampio respiro “Sul tetto della città – La cultura in Castelvecchio”: un’esperienza di collaborazione fra Istituzioni, finalizzata alla rappresentazione, promozione e condivisione di caratteri culturali e storici distintivi, che sfocia in un mosaico di molteplici proposte culturali.

Si svolgeranno, nella zona compresa fra via Tommaso Pendola e Piazza Sant’Agostino, molteplici attività per offrire agli interessati l’opportunità di prendere parte ad una serie di visite guidate in ambito artistico e scientifico, di partecipare a concerti presso la Basilica di S. Agostino e ai laboratori organizzati nello spazio antistante il Prato. Prendono parte alla rassegna l’Accademia dei Fisiocritici, l’Istituto Superiore di Studi Musicali Rinaldo Franci, l’Orto Botanico dell’Università di Siena, l’Accademia del Fumetto, l’Art Institute, l’Unione Corale Senese Ettore Bastianini, il Sistema Museale Universitario Senese ed il Museo di Strumentaria medica, l’Accademia Musicale Chigiana (che ha inserito nel cartello programmatico la chiusura del Micat in Vertice). La rassegna di espressioni artistiche vanta il patrocinio del Comune di Siena, che fin da subito ha compreso l’ambizioso progetto di condivisione di intenti messo in atto. A completamento dell’iniziativa, il giorno 19 maggio vi sarà uno spazio dal titolo “Mauro Barni, la Contrada, la Città, il Mondo”, volto a ricordare l’indimenticato tartuchino, che forse più di tutti avrebbe potuto condividere un progetto di questo tipo.

Katiuscia Vaselli

Ecco l’intervista video all’artista