Se i campioni di Bridge sono sei adolescenti. E di Siena

Nell’immaginario collettivo, una partita di bridge si gioca in una lussuosa villa con architettura georgiana tra vecchie aristocratiche probabilmente cadute in disgrazia, immancabilmente all’ora del tè! E questa forse è l’immagine più lontana rispetto all’esperienza vissuta da un gruppo di 12 bambini della scuola Costantino Marmocchi di Poggibonsi lo scorso venerdì.
L’età media era tra i 13 e i 14 anni, l’entusiasmo e la vivacità quella di ragazzi che per la prima volta forse si sono contesi un titolo regionale. Per chi non avesse le idee chiare il Bridge non è un gioco di carte, ma è un gioco con le carte. E’ un vero e proprio sport della mente, che consente di mantenerla giovane il più a lungo possibile, divertendosi un mondo. A questo gioco, considerato il più bello del mondo, sono in grado di partecipare giocatori di tutte le età e di tutte le culture. Ciò che occorre è un’adeguata efficienza fisica, perché il bridge
richiede capacità di concentrazione, combattività, prontezza di riflessi e resistenza. E’ un gioco davvero affascinante, logico, appassionante: chi lo scopre e comincia a praticarlo, ne rimane folgorato, perché stimola le capacità di analisi, di sintesi, di deduzione logica e razionalità. E’ il gioco di coppia per eccellenza, perché tra i due compagni si crea un vero e proprio ponte ideale. Ed è un gioco che facilita molto la socializzazione: praticandolo, infatti, si esaltano valori come l’amicizia, l’aggregazione, la solidarietà, il fair-play.
La scuola Costantino Marmocchi è stata la sola scuola Toscana ad aderire e portare fino in fondo il progetto bridge a scuola (Bas), grazie alla collaborazione e il supporto
dell’Associazione Siena Bridge e del precettore Claudio Marini, incaricato di far conoscere agli studenti i primi rudimenti di questo gioco. Questa è una tra le tante le iniziative che le scuole italiane hanno intrapreso sulla base di progetti educativi e didattici, in svariate forme: alcune come atti di vita curriculare autonoma, altre con progetti collegati alla Matematica (bridgematica) o all’Informatica, altre ancora utilizzando parte del programma di Educazione Fisica. La risposta è ottima. Dappertutto questa disciplina integrativa ha incontrato il favore
degli studenti e aiutato a superare anche gravi handicap socio culturali in alunni apparentemente disinteressati ad un insegnamento esclusivamente tradizionale. La Federazione e il Ministero della Pubblica Istruzione non si permetterebbero mai di caldeggiare qualcosa che non possa essere di giovamento ai nostri ragazzi.
Perché una cosa è sicura: chi impara il bridge non cerca giochi d’azzardo o giochi in cui comunque circolano soldi, perché è tanta la soddisfazione e la gratificazione che dà a livello mentale, che non si ha bisogno di alcun premio ulteriore.
Dopo questa doverosa premessa, parliamo del torneo vero e proprio. Venerdì si è svolto a Poggibonsi il torneo BaS (Bridge a Scuola), livello base, per decretare la coppia campione di categoria della regione Toscana. Al via si sono presentate sei coppie agguerritissime per aggiudicarsi il titolo in un torneo con formula Howell completo di 5 mani, una contro ogni altra coppia. Prima ancora del livello di gioco (si gioca una versione semplificata di bridge), è stato encomiabile la compostezza e la serietà con la quale studenti di seconda e terza si sono
affrontanti al tavolo. Sorrisi e qualche convenevole appena seduti, ma appena l’avversario alla sinistra del dichiarante poggiava la carta d’attacco sul tavolo, l’unico pensiero dei giocatori era su cosa fare per conquistare il maggior numero di prese possibili. A mano conclusa il clima tornava disteso ed erano nuovamente sorrisi e abbracci anche con gli avversari. Al di là della classifica finale (cortissima nei primi tre posti), il modo di affrontare questa competizione di questi ragazzi è il più bel manifesto sulla sportività e sul bridge in generale. Un’atmosfera che spesso non troviamo più già nel torneo settimanale del circolo.

Difficile dire con certezza se e quanti di loro continueranno il percorso, inizialmente tortuoso, che porta a giocare il Bridge (quello vero!), si può dire però che i primi passi sono stati messi nel modo e con lo spirito giusto. Solo per la cronaca ecco il podio, quasi completamente rosa:

1) De Pietro Angelica – Gaia Improta (Pt 13/ 65%)
2) Arenella Bianca- Orlandi Matteo (Pt 13 / 65%)
3) Biagiotti Sara – Gelli Viola (Pt 12/ 60%)