Regole di buon governo del turismo

Provo a sintetizzare l’incontro di ieri, giovedì 19 aprile, intitolato “Fra identità e bellezza: Siena un valore aggiunto per la Toscana” in tre paragrafi.
Nel primo metto quelle che Paolo Chiappini, direttore di Fondazione Sistema Toscana, ha chiamato “le cose alle quali bisogna piacevolmente rassegnarsi”: i turisti vanno su Google e cercano in grandissima maggioranza “Toscana / Tuscany / Toscane”, perché questa è la vera destinazione dei loro viaggi, e soltanto in subordine Firenze, Siena o Torre del Mangia; Siena deve essere sempre consapevole che fa parte di un “passante turistico” che comprende anche Chianti, San Gimignano e Valdorcia; un bicchiere di vino rosso è la foto che i turisti abbinano più spesso ad una vacanza in Toscana; arriveranno sempre più turisti che staranno sempre meno tempo: la permanenza media di 2 notti per Siena città è già un buon risultato; il miglior modo per farsi visitare è quello di raccontare le cose che si possono fare, prima ancora di quelle che si possono vedere.
Poi ci sono le cose che si possono fare, legittimamente elencate dal sindaco di Siena Bruno Valentini e dall’assessore al turismo Sonia Pallai: far entrare in “geografia turistica” il Santa Maria della Scala, affidandone la gestione a dei professionisti capaci; inventare un evento sportivo come la Gran Fondo Strade Bianche di ciclismo e portarlo subito anni ad oltre 5000 partecipanti; creare appuntamenti innovativi legati alla Via Francigena, all’apertura serale o straordinaria di luoghi (come la Sala dei Costumi del Palio), al divertimento dei bambini (Nella vecchia fattoria, SienaforKids) ed annunciarli con almeno 6 mesi di anticipo.
Il terzo paragrafo, ben introdotto da Francesco Tapinassi, dirigente presso il Ministero dei beni culturali e del turismo, riguarda la gestione intelligente di una destinazione turistica: per governare i flussi turistici – evitando fenomeni di eccessivo affollamento o cattivo “consumo” di una città – bisogna conoscere i dati reali: chi arriva a Siena, quando arriva, come ci arriva, con quali motivazioni. Altrimenti si fanno solo chiacchere da campagna elettorale permanente; l’accoglienza di qualità – dalla mobilità comoda e sostenibile ai servizi innovativi, dall’informazione al coinvolgimento di tutte le intelligenze (abbiamo 2 università) fino alla accessibilità per tutti – è ancora più importante della promozione; la tutela della vivibilità e vivacità di un centro storico come quello di Siena passa anche da politiche che vanno “contropelo” a interessi privati e rendite di posizione, contro i quali bisogna avere la forza politica di agire per l’interesse generale; un ruolo fondamentale va assegnato alle guide turistiche locali, le uniche in grado di raccontare la città in maniera non superficiale ed al di fuori degli itinerari più scontati.
Ed una nota finale: esiste un Piano Strategico del Turismo in cui ogni amministratore può trovare tutte le indicazioni utili per il suo lavoro.
Roberto Guiggiani