La Sveglia Onlus e Amici di Monastero, quel bel mondo dietro le quinte del volontariato

Una simpatica canaglia, irriverente, opportunista e vigliacco. E’ questo il protagonista di “La Palla al Piede”, l’opera teatrale di Georges Feyedeau che il gruppo teatrale La Sveglia Onlus porterà sul palco del Teatro dei Rozzi, i prossimi 9, 10 e 11 marzo. Un’opera brillante, carica di ironia a tinte forti, capace quasi di farne dimenticare il titolo. Da sempre, La Sveglia mette la propria arte a disposizione delle associazioni di volontariato, devolvendo il ricavato dei loro spettacoli in beneficenza.  

Tra le associazioni protagoniste di questo ‘circolo virtuoso’, anche Amici di Monastero Onlus, a cui andrà il ricavato dello spettacolo dell’11 marzo: “Amici di Monastero nasce formalmente nel 1997 – spiega Gianpaolo Ghisalberti – ma il gruppo ha visto alternarsi varie persone dal 1979, quando venne fatto il primo diurno estivo per anziani e persone diversamente abili, a Lecceto. L’anno seguente, il diurno si trasferì al Monastero di Costafabbri e da lì abbiamo, appunto, preso il nome”.

Una realtà animata e particolarmente attiva quella dei volontari che compongono il gruppo di amici (perché di questo si parla) e che si dedicano al benessere fisico ed emotivo di anziani e disabili, con iniziative come il diurno o con attività nei giorni di Pasqua e Natale. Insieme agli Amici di Monastero, anche associazioni come Avo, Acos, Cri, Pubblica Assistenza e Misericordia. “Da due anni, collaboriamo anche con Unitalsi, un’associazione che si occupa di portare i malati a Lourdes. Noi ci occupiamo di organizzare giornate ludiche e di condivisione, occasioni per far ‘evadere’ anziani e malati dalle case di cura. Questo è lo scopo principale del diurno estivo che dura più o meno 8 giorni e in cui vengono organizzate svariate attività e animazioni”.

Parlando di volontariato, il gruppo Amici di Monastero si autofinanzia, non chiedendo nulla se non la forza lavoro di quelli che lo compongono. “In questi termini – prosegue Gianpaolo Ghisalberti – il lavoro del La Sveglia è fondamentale, perché permette alle associazioni di svolgere le loro attività (principalmente trasporto e cibo). Così facendo, si crea un circolo virtuoso tra l’associazionismo e altre realtà: loro fanno teatro, ma incentivano il volontariato con i loro spettacoli”.

Dal 2017, il Monastero di Costafabbri non è più disponibile per via delle ristrutturazioni in corso. “Continuiamo con le nostre attività in altri luoghi che ci ospitano, ma non è facile individuarli su Siena. Il problema principale, è trovare strutture idonee ad ospitare persone con disabilità, che siano accessibili e che abbiano i bagni a norma. Noi siamo una piccola realtà fatta per la maggior parte di studenti e di lavoratori… Durante il diurno estivo, cerchiamo di regalare gioia e divertimento. Quando c’è bisogno, scattiamo tutti sull’attenti e credo che ci sia l’esigenza di far conoscere, a Siena, l’importanza di questi momenti per le persone anziane e per i diversamente abili”.

Il contributo de La Sveglia Onlus, oltre ai termini economici, è forse proprio finalizzato anche a questo. Aprire uno spaccato su di un mondo vasto, vastissimo, che dona prima di ricevere.