Un aiuto ai cinesi che vogliono visitare la Toscana: caccia ai nuovi turisti benestanti


I visti di ingresso turistici, naturalmente, continueranno a concederli (o non concerderli) ambasciata e consolato. Toscana Promozione, agenzia della Regione, sosterrà però le agenzie di viaggio e i tour operator che lavorano in Cina nel disbrigo delle pratiche e nella raccolta dei documenti da presentare, accelerando in questo modo, se possibile, i tempi. In ogni caso guidando chi ha bisogno. Lo farà con un progetto e un’attività di collaborazione.

Sta tutto in un pacchetto di promozione turistica e in un accordo che la Regione firmerà con il Ministero italiano degli affari esteri: l’ultima di una serie di iniziative per far conoscere le bellezze della Toscana ed attrarre turisti dai paesi emergenti. Si parte con l’ambasciata italiana a Pechino e il consolato di Shangai. L’intesa vale per il 2012, ma potrebbe anche essere in futuro rinnovata.

L’obiettivo, evidente, è portare più turisti cinesi in Italia ma soprattutto in Toscana, quella nota e quella meno nota. Quello cinese è infatti un mercato in crescita, con ampi margini: promettente anche, in molti casi composto da turisti con un’elevata capacità di spesa, l’ideale per la Toscana e tante strutture che di turismo vivono. “I turisti cinesi che ci visitano aumentano di anno in anno. Dal 2000 ad oggi sono più che raddoppiati. Ma potrebbero essere molti di più – spiega il presidente della Toscana, Enrico Rossi – Soprattutto dobbiamo intercettare e cercare di dare una risposta a quei turisti, di fascia medio-alta, che già viaggiano all’estero ma in Italia e in Toscana non sono mai arrivati. Offrendo loro un’esperienza memorabile ed unica, ma anche aiutandoli anche a sbrigare le trafile burocratiche”.

I nuovi milionari cinesi
La caccia è ai nuovi benestanti e milionari cinesi. Toscana Promozione già qualche mese fa aveva lanciato un progetto. Sono circa 960 mila, classe 1972 per lo più. Vivono nell grandi città. Possiedono quasi quattro orologi di lusso a testa, più di tre auto, amano viaggiare (ma non in gruppo), fanno vacanze mediamente di 15 giorni e nel tempo libero si dedicano a golf e lettura. Il primo viaggio all’estero di solito lo fanno negli Stati Uniti, in Australia, Giappone e Thailandia. In Italia molti non sono mai venuti, ma potrebbero farlo.
I numeri sono del resto incoraggianti. Nel 2010 nove su dieci è stato all’estero due o tre volte. Per il capodanno cinese, tra gennaio e febbraio, oltre alle meta classiche si è aggiunta anche la Francia. E quando viaggiano spendono: 22-23 mila euro a testa mediamente, sempre nel 2010, per trasporti, vitto ed alloggio ed altri 19-20 mila per lo shopping.

Mercato in crescita 
L’Italia figura al settimo posto, anche se in crescita, tra le mete preferite dei ricchi cinesi. Su 37 milioni di cinesi che nel 2010 hanno viaggiato nel mondo, solo in 149 mila sono arrrivati in Italia.: lo 0.2% di tutti gli stranieri in visita, un po’ di più per quanto riguarda i pernottamenti (0,5%) e la spesa (0,7%). Lo scorso anno, fino a settembre, i visti rilasciati a gruppi sono stati 126.803 (+86%) e 21.247 quelli individuali (+31%). Ma i margini di crescita sono ampi e si stima che ogni anno i cinesi che arrivano in Italia potrebbero essere il 30 per cento in più. In Toscana sono già più numerosi. I 233 mila arrivi e 341 presenze del 2010 pesano infatti per l’1,6%, Anche se in Toscana si fermano mediamente solo per un giorno e mezzo. Non amano il mare ma le città d’arte e scelgono per lo più Firenze, a volte Prato, Pistoia, Pisa e Siena. Iniziano comunque ad apprezzare anche la campagna e le terme. Il problema più grosso è che al momento le agenzie di viaggio straniere presenti in Cina non possono lavorare sul turismo in uscita, se non con pesanti restrizioni. E così su quattrocento che si occupano di turismo intercontinentale, solo quaranta vendono l’Italia.