Turismo e sport: una ricchezza a cui rinunciamo

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C’è una Toscana dove è bellissimo correre.
Una stagione lunghissima di appuntamenti per appassionati di podismo che possiamo far iniziare, seguendo la cosiddetta bassa stagione turistica, l’ultima domenica di ottobre con la maratona di Lucca e finisce dopo dodici mesi esatti meno due settimane, con un appuntamento che per luogo di partenza e di arrivo dovrebbe essere un cult internazionale ed invece sopravvive a stento: la Volterra-San Gimignano, che poi l’anno successivo si trasforma nella San Gimignano-Volterra, e così via, da oltre trent’anni.
Nel mezzo troviamo la maratona di Firenze (sarà domenica prossima, 29 novembre), la maratona di Pisa il 20 dicembre, la Ultramarathon San Gimignano-Siena del 28 febbraio, la nuova 100 km. Firenze-Viareggio il 30 aprile e la 100 km “più bella del mondo”, quella del Passatore, da Firenze a Faenza, in programma a fine maggio.

E sto parlando solo di podismo, e soltanto degli appuntamenti principali. Se allarghiamo lo sguardo ad altri sport, ecco la Navicelli Rowing di canottaggio a Pisa in gennaio, la Greenfondo Paolo Bettini di ciclismo in aprile in Val di Cecina, e chissà quanti altri appuntamenti, che potrebbero generare molti più milioni di euro di quanto fanno adesso.

Si sa ormai da anni che i soldi meglio spesi in promozione e comunicazione sono quelli sul turismo sportivo, perché muove facilmente migliaia di persone (e di relative famiglie ed amici), che sono ben felici di passare un fine settimana in Toscana per assecondare la loro passione in scenari così belli: penso anche alla mezzamaratona di Pienza il giorno di Santo Stefano, in una Valdorcia che è un incanto.
Sarebbe invece il momento che la Regione Toscana ci mettesse mano, con un sostegno reale, finanziario e logistico, coerente con la scelta di aver affidato il turismo ad un assessore allo sviluppo economico, quindi considerandolo finalmente una ricchezza importante.

Proprio in questi mesi di bassa stagione, con manifestazioni sportive che già esistono, sono conosciute ed apprezzate, hanno una macchina organizzativa collaudata, si potrebbe fare turismo ed economia preziosa per i nostri territori: sostenibile, destagionalizzata, rispettosa del territorio, con propensione alla spesa e sensibile ad un’offerta enogastronomica dei prodotti autunnali (vino, olio nuovo, tartufi, funghi, castagne) che è di per sé già una calamita.

Ed invece nulla, rinunciamo a questa ricchezza: tutto viene lasciato all’iniziativa di associazioni sportive locali che sono eroiche più degli atleti nel riuscire ogni anno a trovare le forze per organizzare eventi, magari lottando con non pochi problemi logistici ed amministrativi…