Università di Siena: la poesia di Erica vive nei laureati

Sono stati resi pubblici, nella giornata di mercoledì 26 Agosto, i vincitori del concorso, indetto dall’Università degli Studi di Siena, intitolato a Erica Angelini.
Erica, residente a Buonconvento, si era laureata in Scienze Politiche all’Ateneo senese, dove aveva anche trovato occupazione. Prematuramente scomparsa, all’età di 29 anni, è stato ideato questo concorso per premiare i laureati con disabilità.
Quest’anno ad aggiudicarsi la borsa di studio sono stati Francesco Raffi e Rachele Duchini. Quest’ultima, classe ’92, laureata all’Università di Firenze col massimo dei voti in Fisioterapia, è una ragazza ipovedente che riempie di orgoglio l’associazione italiana ciechi e ipovedenti. Tant’è che il Presidente della sezione provinciale di Siena Massimo Vita ne elogia una volta in più l’operato, descrivendo questo nuovo traguardo della socia come una sorta di passaggio di testimone. Erica aveva infatti vinto molti anni fa un premio istituito proprio dall’Unione Ciechi. La giovane di Buonconvento era affetta da una grave disabilità, che non le aveva però impedito di coltivare le sue grandi e vaste passioni: dal tifo sempre presente per la Robur Siena alla poesia. I suoi scritti sono stati pubblicati nell’Aprile 2011, raccolti nel testo “Dall’anima alle parole”: 57 poesie che sono un vero e proprio invito a dare significato alla vita tramite l’amore e il sogno.
Concorsi come quello istituito dall’Università di Siena offrono a tutti noi una duplice occasione: quella di ricordarsi una volta in più una figura come quella di Erica Angelini che ha reso più ricca la nostra città, e non solo, da un punto di vista culturale, umano e sociale. E offre inoltre la possibilità di riflettere sul fatto che una disabilità non può permettere, tanto a chi ne è portatore, quanto a chi non lo è, di costruire degli ostacoli al raggiungimento di un obiettivo, ma piuttosto deve diventare la spinta ad abbattere ogni barriera. Tant’è che Rachele, vincitrice del concorso, precisa “studiare da ipovedente è stato più faticoso, ma per questo anche più gratificante. Le difficoltà sono tante, ma se tieni davvero a qualcosa, puoi farcela lo stesso, anche se richiede molte energie in più rispetto agli altri”. L’appello è quello a porsi sempre obiettivi, anche quando sembrano solo sogni, perché può capitare che si traducano in realtà, come recita una poesia di Erica Angelini, “in un mondo in cui gli uomini/non sanno rinunciare alla guerra.Lui che nei sogni sa trovare la forza/per vivere meglio/può correre tra nuvole bianche/in un mondo pulito/cercar di afferrare una stella/sfiorar la felicità con un dito/Lui che da tutti/solo“ un sognatore” è definito”.

Selene Bisi Fineschi