Una vita da social: la campagna itinerante della polizia approda a Poggibonsi

Tappa valdelsana di una “Una vita da social”, la campagna informativa itinerante della Polizia di Stato rivolta ai giovani e agli adulti e mirata alla sensibilizzazione sui pericoli di internet. Il tir multimediale, in sosta nel centro storico di Poggibonsi in piazza Enrico Berlinguer (proprio a due passi dal Commissariato), ha accolto decine di alunni delle scuole di Poggibonsi insieme con gli insegnanti.

Al centro dell’attenzione, nell’arco della mattinata, temi delicati, attuali e rilevanti come il cyber bullismo, l’adescamento online, la sicurezza della privacy. Realizzata dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni, in collaborazione con il MIUR e con il Patrocinio dell’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, l’iniziativa, giunta alla quarta edizione, è stata organizzata dal Compartimento Polizia Postale di Firenze e dalla Sezione della Postale locale insieme alla Questura di Siena, con la collaborazione dell’Ufficio Scolastico provinciale. Le visite allo speciale tir, oggi a Poggibonsi, sono aperte a tutta la cittadinanza fino alle 17.30 circa.

 

Nell’occasione ha compiuto la prima visita in Valdelsa il nuovo Prefetto di Siena Armando Gradone: “Se l’uso della rete è appropriato e corretto i pericoli non sussistono – ha detto Gradone, rivolto ai ragazzi – ma allo stesso tempo è fondamentale non confondere, per esempio, i giochi su internet dalla vita reale. Ogni azione, si sa, ha una conseguenza e può diventare pericolosa. Necessario, quindi, un utilizzo intelligente degli strumenti”. Il sindaco di Poggibonsi, David Bussagli, si è invece soffermato sulle potenzialità e i rischi delle nuove tecnologie, “Ogni relazione – ha detto – deve essere improntata all’inclusione. Questo messaggio è importante per ciascuno di noi. Per qualsiasi pericolo, ci sono le forze dell’ordine, pronte a intervenire e a tutelarci. Ma prima delle forze dell’ordine, ci sono le famiglie e le scuole. Ogni componente ha il suo compito, il suo impegno da portare avanti”. La scuola, le famiglie, le istituzioni e non ultimo lo sport.

Testimonial del progetto, due giocatori della Robur Siena: Leonardo Terigi e Francesco Bordi, capitano e difensore dei bianconeri, si sono confrontati a loro volta con i ragazzi, con frasi dedicate alla responsabilizzazione nell’impiego dei social netwotk.