Traffico illegale di animali e piante: in mostra insoliti reperti nella giornata europea dei parchi

 

L’ atlante dei pesci della provincia di Siena, realizzato da Sandro Piazzini, Leonardo Favilli, Giuseppe Manganelli, sarà presentato oggi alle 16,30 all’Accademia dei Fisiocritici. L’iniziativa è organizzata dalla Provincia di Siena e dall’Accademia senese in occasione della Giornata Europea dei Parchi. Il volume censisce la fauna ittica della provincia compresa quella delle aree protette ed è il quinto e ultimo volume della collana “Quaderni Naturalistici delle Riserve Naturali senesi”. Dopo il saluto del presidente dell’Accademia Mauro Cresti e del presidente della Provincia Fabrizio Nepi interverranno il direttore del Museo di Storia Naturale dell’Accademia dei Fisiocritici Giuseppe Manganelli, il co-autore Sandro Piazzini, il fisiocritico Giovanni Cappelli, autore delle immagini, e Loris Andreoni dell’associazione Mosca Club Siena.


“Con il passaggio delle funzioni sulle aree protette dalle Province alla Regione Toscana – scrive Nepi nella presentazione del volume – la pubblicazione di quest’Atlante è una delle ultime attività svolte dalla Provincia di Siena per la tutela, promozione e divulgazione del patrimonio naturalistico senese”.

 

Il pomeriggio prosegue con l’inaugurazione della mostra “Vittime del commercio: il traffico internazionale di flora e fauna”, presentata dal conservatore del Museo Andrea Benocci che l’ha curata insieme a Fabrizio Cancelli, conservatore onorario della sezione zoologica. L’esposizione, che sarà visitabile fino al 15 settembre 2017, ha un duplice intento: portare alla ribalta il problema del commercio illegale di specie selvatiche che è una delle principali cause della perdita di biodiversità a livello mondiale, e allo stesso tempo dare visibilità a molti reperti del Museo di Storia Naturale mai esposti prima. Tra questi pelli di serpente, tigre, carapaci di tartarughe marine, insieme a piante di proprietà dell’Orto Botanico di Siena e a conchiglie e coralli confiscati proprio nell’ambito di un’operazione di contrasto al traffico illegale di fauna protetta e affidati al Museo dell’Accademia dal Corpo Forestale dello Stato.
“Il nostro Museo di Storia Naturale – afferma Cresti – fra le tante funzioni a cui assolve, didattica, di supporto alla ricerca, di conservazione e memoria di un territorio, conta anche quella di costituire un punto di riferimento per le forze preposte alla tutela delle specie protette”.