Stroncato giro di spaccio a Siena: tre arresti. Così l’eroina ‘torna’ sul territorio

Si è conclusa dopo numerose perquisizioni tra Siena e Grosseto, con l’arresto di tre tunisini e il sequestro di denaro, stupefacenti, e cellulari,  una vasta operazione antidroga della Polizia di Stato, coordinata dalla Procura di Siena e da quella per i Minorenni; operazione che ha stroncato un giro di spaccio. A finire in manette anche un minorenne.

Gli investigatori della Squadra Mobile della Questura senese al termine dell’operazione “Bosco Segreto”, hanno arrestato T.A., 21 anni, in Italia senza fissa dimora, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Siena su richiesta della Procura; T.A., 17 anni, a seguito di provvedimento della Procura per i Minorenni di Firenze, e T.R., 40 anni, arrestato in flagranza di reato nel corso delle indagini, poiché trovato in possesso di eroina e cocaina.

Il blitz è scattato in un appartamento di Siena, zona delle Tolfe, dove i poliziotti hanno trovato e sequestrato 4000 euro circa in contanti, 60 grammi di marijuana e 8 telefoni cellulari che venivano utilizzati per comunicare tra pusher e clienti.

Altre sei persone, nell’ambito della stessa attività d’indagine, sono state denunciate per favoreggiamento e detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio. I tunisini sono risultati, tra l’altro, clandestini e con precedenti per reati specifici.

All’interno dell’abitazione, oltre agli arrestati, è stato identificato un loro connazionale di 30 anni, irregolare sul territorio nazionale, nei confronti del quale sono in corso le procedure espulsive.

L’indagine è stata avviata quando, durante un controllo della Polizia su strada, in prossimità di un’area boschiva alle porte della città, nella zona di Pian del Lago, sono state fermate delle persone trovate in possesso di cocaina ed eroina.

Seguendo i consumatori, gli investigatori sono riusciti a risalire ai cittadini tunisini raccogliendo elementi che dimostrano che avevano avviato, da oltre un anno, una florida attività di spaccio in diverse zone della provincia di Siena.

I tre avevano acquisito una notevole capacità di penetrazione in ambiti geografici anche distanti dal territorio di provenienza, tenuto anche conto che il gruppo criminale si è da tempo stanziato nella provincia di Grosseto.

Le piazze di spaccio nel senese erano nelle località di Celsa, Colonna Del Grillo e Grotti, tutte aree boschive difficilmente controllabili, che rendevano difficoltose anche le attività di indagine.

Appostamenti soprattutto notturni, intercettazioni, fotografie e telecamere posizionate dalla Polizia Scientifica hanno consentito di svelare sempre maggiori elementi a loro carico.

Le conversazioni telefoniche iniziavano sempre con “ Ciao sono Amir”, il messaggio convenzionale con cui il 21enne T.A., comunicava il “numero di lavoro” ai propri clienti, circa 150, che da lui si rifornivano quotidianamente.

<<20 di “R” e 40 di “C”?>>, così il cliente faceva i suoi “ordini”, fornendo, talvolta, agli spacciatori dettagli sui movimenti della Polizia:  <<… Mi hanno fermato ed è successo … roba presa però te lo dico a voce Attento, loro (i poliziotti) potrebbero fingersi clienti per arrestarti  >> .

Il giro di spaccio, protrattosi per circa un anno e mezzo, si attesta sulle 40/50 cessioni al giorno, ad una cifra di circa 80 euro l’una. Si ipotizza un ricavo di circa 4mila euro giornaliere.

Basti pensare che un cliente trovato in possesso di stupefacenti, ha raccontato alla Polizia che “la cocaina e l’eroina, l’aveva acquistata dagli stessi soggetti  di origine araba per almeno 100 volte”.

Le indagini hanno, purtroppo, confermato le impressioni sul significativo ritorno nella nostra provincia di cocaina ed eroina, della diffusione delle droghe tra persone di ogni età e della presenza di aree di spaccio gestite da stranieri che cambiano sempre più rapidamente. Ad acquistare droga, persone dai 20 ai 60 anni, senza distinzione di sesso o possibilità economiche. Spesso si tratta di insospettabili padri e madri di famiglia.

Di seguito le interviste e i video forniti dalla Questura