Spari a Firenze. Un senese tra i passanti di ponte Vespucci: “Il delirio, ho smesso di tremare adesso”

Voleva suicidarsi ma alla fine ha ucciso, a caso. A Firenze, qualche ora fa, ha sparato cinque colpi contro un uomo di colore che vendeva gli ombrelli e che, in questa giornata, di pioggia, è rimasto a terra, senza vita.

Stando alle prime ricostruzioni, un uomo – un 65enne italiano – sarebbe uscito di casa con l’intenzione di suicidarsi finendo poi per diventare l’autore dell’omicidio dell’uomo di colore avvenuto appunto qualche ora fa a Firenze sul ponte Vespucci e per il quale l’italiano è stato fermato. Una ricostruzione che si baserebbe sulle prime dichiarazioni rese dal fermato alla polizia che esclude al momento moventi razziali.

L’uomo, che non sarebbe lucido e alternerebbe momenti di pianto, avrebbe fatto riferimento alla volontà di suicidarsi per questioni economiche. Un biglietto di addio, indirizzato alla figlia, sarebbe stato anche ritrovato nella sua abitazione in Oltrarno, non lontano da ponte Vespucci. Uscito in strada però non avrebbe trovato il coraggio. Con l’idea di non gravare più sulla famiglia, sempre stando a quanto ha raccontato, avrebbe deciso di sparare per finire in carcere. Inizialmente avrebbe incrociato una famiglia con bambini, desistendo dalle sue intenzioni, poi l’uomo contro il quale ha sparato uccidendolo.

“Mi trovavo a passare di lì, ho sentito i colpi. Un attimo, il delirio – ci racconta Andrea C., 42enne senese che si trovava stamani nel capoluogo e nei paraggi di ponte Vespucci al momento della sparatoria – . Quando quando senti sparare, di questi tempi, è normale che il pensiero corra a situazioni più gravi. Non hai il tempo di ragionare o di stare a vedere: ho visto davanti a me la gente che correva, scappava dalle vicinanze di ponte Vespucci. Sono scappato anche io, sul momento non si poteva sapere cosa stesse succedendo, anche perché lì siamo molto vicini all’ambasciata americana. Mi sono nascosto in un bar nelle vicinanze, mentre vedevo la gente che scappava, fuori. Solo dopo sono riuscito a saperne di più. Poi è arrivata la polizia, hanno ovviamente chiuso tutto ma orribile la sensazione di impotenza. Ho smesso di tremare ora, una paura tremenda”.
K.V.