Siena, 17 detenuti di Ranza e Santo Spirito si immatricolano all’università

Oltre 25 immatricolati e iscritti tra i detenuti della Casa di reclusione di Ranza, a San Gimignano, e del carcere di Santo Spirito di Siena. Da ancora molta soddisfazione il progetto didattico e di orientamento
dell’Università di Siena in carcere. Le nuove immatricolazioni all’anno accademico 2019/2020 sono 17,
distribuite tra le lauree di primo livello – 7 in Scienze politiche, 3
in Scienze del servizio sociale, 1 in Studi letterari e filosofici, 1 in
Scienze della comunicazione – e le lauree magistrali, di cui 3 in
Scienze internazionali, 1 in Scienze delle amministrazioni, 1 in
Biologia.

  La presenza della didattica universitaria nelle due strutture è
organizzata nel quadro del Polo universitario penitenziario, costituito
da 10 anni su base regionale con il contributo della Regione Toscana e
del Provveditorato regionale dell’Amministrazione Penitenziaria di
Toscana- Umbria.

  “L’impegno nel settore educativo, in collaborazione con la polizia
penitenziaria, – spiega il professor Fabio Mugnaini, delegato del
Rettore al Polo Universitario Penitenziario – è un indice di qualità
della condizione di vita nelle due strutture e riesce a compensare le
oggettive difficoltà delle due sedi: una ubicazione distante dai
principali centri abitati e produttivi, per quanto riguarda Ranza, e una
struttura antica che non è facilmente adattabile alle esigenze della
rieducazione, per Santo Spirito.” “In entrambi i casi – prosegue
Mugnaini – l’attivismo degli educatori ha reso possibile il successo
dell’offerta universitaria, cui coopera dallo scorso anno anche
l’Università per stranieri di Siena, in un clima di impegno al
miglioramento nella risposta alla funzione rieducativa, funzione
costituzionalmente fondativa del carcere.”