Samuele Simoncini come Ettore Bastianini: esordio all’Arena di Verona per il giovane tenore di Siena

Il 9 agosto sarà la data in cui Samuele Simoncini, giovane tenore di Siena coronerà forse uno dei suoi più grandi sogni. Infatti si esibirà, da protagonista dell’Aida di Verdi, nel palco dell’Arena di Verona e sarà il primo senese a oltre un mezzo secolo di distanza dal grande baritono Ettore Bastianini a calcare quel palco. “Non sono emozionato, sono elettrizzato e mi aspetto di fare bene. Sto provando una gioia indescrivibile, una libidine immensa – ci dice quando lo contattiamo per una intervista, che ci concede in un attimo di pausa dalle prove -. Anche mia madre Loredana verrà a vedermi. Sarò il protagonista, il condottiero egizio Radames, colui che ama, appunto, Aida , principessa figlia del re di Etiopia Amonasro. Aida viene catturata e ridotta in schiavitù proprio dal popolo del Nilo. La fine, ahimè – racconta scherzando-, sarà un po’ tragica per entrambi ma questo tutti lo sappiamo. Radames saprà che il suo sentimento verso Aida è ricambiato, glielo farà sapere lei dopo essere entrata di nascosto dentro la cripta dove il mio personaggio sarà chiuso e condannato a morire di fame e stenti. Insieme all’amata”.

Fin da quando era piccolo Samuele ha avuto sempre la passione per la lirica di cui si è invaghito quando il suo professore di musica alle medie proiettava le opere classiche in aula. Così, in tenera età, ha iniziato a studiare canto alla Diapason per poi perfezionare la sua arte prima all’istituto Franci e poi alla Chigiana. Ha iniziato a formarsi con i grandi direttori, Riccardo Muti per citarne uno, dell’Accademia del Maggio Fiorentino. Il suo esordio invece è stato nel 2001 ne “La scala di seta” di Gioacchino Rossini. Una carriera quasi ventennale che lo ha portato ad esibirsi ovunque, dal 2010 al 2016 anche nelle grandi navi da crociera. Ultimamente, ha rivestito il ruolo di Andrea Chenier nell’omonima opera al teatro Alighieri di Ravenna e , nuovamente, quello di Radames nella tragedia musicata da Giuseppe Verdi in uno spettacolo nella Cava di Beola, in provincia di Verbania. ” Ho sempre fatto sacrifici e mi sono sempre dedicato alla mia passione con abnegazione – continua il giovane tenore-. Penso di avere sempre dimostrato di essere credibile e i direttori artistici premiano la mia solidità e la mia affidabilità. Poi ovviamente il merito va anche al mio agente”.

Un traguardo, quello che Simoncini raggiungerà tra pochi giorni, che rimarrà impresso nella sua memoria. Ma il cantante lirico non ha intenzione di fermarsi qui. Infatti con la stessa compagnia Samuele impersonificherà il condottiero egizio in altre 10 occasioni nelle città di Cremona, Brescia , Como, Bergamo e Pavia. ” Ho in programma anche la Carmen con il Maggio Fiorentino – prosegue – e la Turandot a Parma, Piacenza e Modena”. Concludendo il suo ragionamento e, ricordando orgogliosamente, di essere il primo senese dopo più di mezzo secolo a calcare il palco dell’Arena, Samuele Simoncini si è lasciato andare ad una riflessione sulla situazione della musica lirica in provincia di Siena ed in tutta Italia. “Ci sono tanti bravi colleghi come Laura Polverelli, Patrizia Ciopi, Cristina Ferri, Andrea Borghini e Alessandro Safina – conclude il tenore -. Nei teatri la musica lirica continua ad essere seguitissima. Anche se qualcuno vuole disincentivare questo interesse ci sono sempre moltissimi giovani che vengono a teatro. Bisogna continuare a investire, sempre di più, nella musica e nella cultura”.

Marco Crimi