Nella Chiesa di Sant’Agostino l’omaggio della Chigiana a Mario Bertoncini

mario bertoncini

Mercoledì 31 luglio, 21.15, nella Chiesa di Sant’Agostino, il Chigiana International Festival rende omaggio a una figura di musicista dirompente e piuttotosto fuori dagli schemi, Mario Bertoncini, compositore e pianista da poco scomparso, proprio a Siena. Il programma del concerto del Chigiana Percussion Ensemble diretto da Antonio Caggiano con la partecipazione dell’allievo chigiano Simone Beneventi, prevede l’esecuzione della sua composizione per trio di percussioni Tune (1965), di Psappha e Persephasaa di Iannis Xenakis e di una nuova opera in prima esecuzione assoluta al Festival, Looking for “The Savage Mind”, di Lucio Gregoretti, che s’ispira al celebre testo di Claude Lévi- Strauss.

«Ricordo Mario Bertoncini a Napoli sul finire degli anni ‘70, racconta il critico musicale de La Repubblica Dino Villatico, nell’auditorium della RAI di Napoli, a Fuorigrotta, per il Festival organizzato da Mario Bortolotto, Nuova Musica e Oltre. Donatoni, Castiglioni, Togni, Pennisi, i nomi di punta delle avanguardie italiane che impropriamente erano chiamata darmstadtiane. Poi, una sera, tra queste musiche, appare e s’infiltra Mario Bertoncini, ma come pianista, non come compositore, si siede davanti allo Steinway nero a coda e attacca un pezzo di Terry Riley. Una parte del pubblico esterrefatta, ma i più in estasi, ed esplode così un uragano di applausi. Bertoncini deve ripetere il brano. […] I tre brani ascoltati nel concerto seguito alla tavola rotonda, Suite ‘99 Colori per pianoforte del 1999, Tune per un trio di percussionisti del 1965 (i tre strofinano con un arco i bordi dei piatti) del 1965, e An American Dream per pianoforte del 1974, di quest’esplorazione sono esempi mirabili, di raffinate suggestioni sonore, verrebbe voglia di dire di poesia del suono».

In Psappha, Iannis Xenakis ritorna alle origini, affondando nella letteratura della Grecia antica: Psappha è una forma arcaica del nome Saffo, la grande poetessa greca dell’isola di Lesbo, nata nel VII secolo a.C. Il suo stile era sensuale e melodico, ed è stata una delle prime poetesse a scrivere in prima persona, descrivendo l’amore e la perdita che la riguardavano personalmente. Questa emozione e questa sentimentalità non sembrano tuttavia manifestarsi nell’interpretazione di Xenakis: un lavoro intensamente aggressivo, il suo, che sembra quasi in contraddizione con il suo titolo. L’ispirazione qui, tuttavia, si manifesta non come estetica, ma come struttura. Persephassa, è invece il nome arcaico di Persefone o Kore, dea della rinascita della natura in primavera e sposa di Plutone, spiega lo stesso Xenakis in un suo scritto. Il brano costituisce una tappa intermedia nella ricerca di Xenakis sulla spazializzazione del suono, con i sei percussionisti che circondano il pubblico.

L’intensa attività compositiva di Lucio Gregoretti si estende in una grande varietà di campi: dalla musica applicata al teatro e al cinema a lavori non operistici commissionati da molte delle maggiori istituzioni italiane. Questo anno 2019 si sta dimostrando particolarmente proficuo, con prime esecuzioni assolute di suoi brani che, oltre al presente Looking for “The Savage Mind”, comprendono lavori quali La Pensée sauvage per tre percussionisti, Avventore Suite per orchestra, Château Royale de Blois per sassofono e ensemble.

PROGRAMMA

31 luglio, mercoledì, Chiesa di Sant’Agostino, ore 21.15, Dedicato a Mario Bertoncini

TODAY

CHIGIANA PERCUSSION ENSEMBLE 
Alessio Cavaliere
Berardo Di Mattia
Lucrezia Liberati
Filippo Sinibaldi
Riccardo Terlizzi
Vela Giulia
Jinsun You
Jamil Zidan

ANTONIO CAGGIANO percussioni
SIMONE BENEVENTI percussioni



Iannis Xenakis
Brăila, Romania 1922 – Parigi 2001

Psappha (1975)


Lucio Gregoretti
Roma 1961

Looking for “The Savage Mind”
prima esecuzione assoluta


Mario Bertoncini
Roma 1932 – Siena 2019

Tune (1965)


Iannis Xenakis

Persephassa (1969)