L’anatomista Paolo Mascagni

Il 19 ottobre 1815, in seguito ad un attacco di “febbre perniciosa”, nella sua villa di Castelletto vicino a Chiusdino, muore improvvisamente Paolo Mascagni, il celebre anatomista che tanto ha dato nel campo della ricerca medica. Paolo Mascagni, di Aurelio, nasce a Pomarance (Pisa) nella casa della madre Elisabetta Burroni, il 25 gennaio 1755. Appena diciassettenne viene mandato a studiare a Siena dove, nel 1778 si laurea in Filosofia e Medicina. Uno dei suoi insegnanti, l’anatomista lucchese Pietro Tabarrani, lo vuole subito come suo assistente e alla sua morte Mascagni viene nominato lettore ordinario di anatomia con uno stipendio iniziale di 120 scudi. I suoi primi interessi si rivolgono soprattutto al mondo delle scienze naturali come testimoniano gli studi sui soffioni boraciferi, una realtà che gli è certo familiare grazie alla vicinanza di Larderello al suo paese di origine, ma gli interessi medici rimangono comunque sempre i prediletti. Intrapreso il cammino della ricerca medica e la carriera accademica a Siena, nel 1798 Mascagni viene eletto presidente dell’Accademia dei Fisiocritici. Illuminista e ammiratore della rivoluzione francese è oggetto di violenze durante la rivolta sanfedista del Viva Maria e incarcerato per vari mesi con l’accusa di aver aderito alla Municipalità, governo a carattere giacobino-repubblicano. A causa delle travagliate vicende politiche, il 1° gennaio 1800, alla riapertura dell’Ateneo senese, Mascagni non viene richiamato ma, nel 1801, per volontà del Re di Etruria, viene nominato Professore di Anatomia a Pisa, con l’obbligo di leggere le proprie lezioni due volte la settimana nell’Arcispedale fiorentino di Santa Maria Nuova. Solo dopo la morte di Re Ludovico I di Borbone, la vedova, Regina Reggente, dispone che Mascagni, nel 1803 divenga professore di anatomia a Firenze. Paolo Mascagni sarà un uomo che precorrerà sempre i tempi: lo farà come grande anatomista, legando il suo nome alla scoperta e allo studio dei vasi linfatici, e come spregiudicato liberale, giocando un ruolo di primo piano nel movimento giacobino toscano. La fama scientifica di Paolo Mascagni è legata prorpio agli studi volti alla dimostrazione del funzionamento sistema linfatico nell’opera “Vasorum lymphaticorum historia” (Siena 1787), a cui seguono, fra l’altro, i due Atlanti, opere postume, pensati dal Mascagni quale sussidio fondamentale per lo studio dell’Anatomia per gli studenti delle Belle Arti e quelli di Medicina. Negli anni di insegnamento fiorentino collabora, come consulente scientifico, alla scuola ceroplastica del Museo di Storia Naturale. A Mascagni è dedicata una Sala presso l’Accademia delle Scienze dei Fisiocritici, nella quale sono conservati i suoi preparati anatomici, le opere note per le splendide tavole didattiche, la biblioteca e l’archivio della Famiglia Mascagni. A Siena via Paolo Mascagni è davanti a Porta Laterina.

Maura Martellucci

Roberto Cresti