La riscoperta della poesia di Saba passa per gli Intronati

Domani alla Biblioteca degli Intronati verrà presentato “Saba” di Stefano Carrai. A seguire ci sarà un dibattito sulla figura del poeta triestino

In collaborazione con l’Ateneo senese (Dottorato di ricerca internazionale in Filologia e critica) e l’Università per Stranieri di Sena, domani alle 16, alla Biblioteca comunale degli Intronati sarà presentato Saba il libro di Stefano Carrai.

L’appuntamento con l’autore si terrà, a ingresso libero, nella Sala storica (via della Sapienza, 5).

La pubblicazione sarà illustrata da Giancarlo Alfano, professore associato di Letteratura Italiana all’Ateneo “Federico II” di Napoli e Pierluigi Pellini, ordinario di Letteratura Italiana Contemporanea all’Università di Siena, coordinati dal presidente della Biblioteca Roberto Barzanti.

Questo saggio sulla personalità di Saba e sulla sua opera tiene conto di tutti i progressi fatti dalla critica negli ultimi decenni sia sul piano filologico sia su quello dell’analisi metrico-stilistica e della contestualizzazione storico-culturale dei testi. Mancava da tempo, infatti, una nuova messa a punto che aggiornasse sia il profilo biografico sia la fisionomia del poeta e del prosatore sì da rilanciare l’interesse per la sua opera. L’ambizione di questo libro, oltre che di darne una trattazione complessiva, è quella di contribuire a far conoscere meglio ed apprezzare uno dei classici del nostro Novecento paradossalmente trascurato a paragone di altri rispetto ai quali Saba non è stato inferiore se non a capacità autopromozionale.

Egli ha attraversato la prima metà del secolo partecipando delle sue vicende intellettuali e politiche senza mai omologarsi alle mode del momento, anzi mantenendo una sua rotta peculiare dovuta sia al carattere della propria formazione in una città speciale per collocazione geopolitica e culturale sia all’autenticità di fondo della propria poetica.  La sua vena ha influenzato un filone di poesia all’apparenza facile e leggero, appunto, minoritario ma non per questo meno vivo lungo l’intero arco della nostra poesia novecentesca, da Betocchi e Penna a Caproni e Bertolucci. Il suo ruolo nel quadro della letteratura italiana resta principalmente quello del poeta del Canzoniere, ma anche lo scrittore di Scorciatoie e raccontini, di Storia e cronistoria del Canzoniere e di Ernesto ha un posto di rilievo.

Stefano Carrai insegna Letteratura italiana all’Università di Siena. È membro del collegio di direzione del «Giornale storico della Letteratura italiana» e dell’«Alighieri». Si è occupato a lungo di testi e autori italiani fra Medioevo e Rinascimento. Oltre che di Saba, si è interessato di altri autori del Novecento, scrivendo saggi su Montale, Sereni, Fortini, Calvino e Raboni. Alla narrativa di Svevo ha dedicato il volume Il caso clinico di Zeno (Pisa, Pacini, 2010).