“Il palio dei senesi”: alla Santissima Annunziata esposto il drappellone più antico di cui si abbia notizia

Alto quasi otto metri, è confezionato in prezioso velluto color rosso porpora, ornato con un fregio in oro a losanghe su cui sono disposte armi araldiche, completato sul retro da una fodera in pelle di vaio dalla lavorazione certosina della quale si riteneva che non esistessero più esempi. Quello che sarà esposto alla chiesa della Santissima Annunziata, è il palio più antico di cui si abbia notizia.

Il prezioso reperto risalirebbe ai primi decenni del Cinquecento, ancor’prima che la repubblica di Siena perdesse la propria indipendenza.
Al tempo fu il dono offerto dall’antico stato il 14 agosto, durante la cerimonia dei ceri e dei censi. Il suo valore è incredibile, infatti ,proprio dopo la caduta di Siena, quest’opera assunse su di sé tutta la simbologia civica e liturgica che prima di quell’evento era affidata agli oltre 110 palii che venivano offerti alla Cattedrale.

Una ricognizione dei tessuti d’arte di proprietà di Opera della Metropolitana fatta dal Rettore Gian Franco Indrizzi a Fabiana Bari, storica dell’arte specializzata nel settore tessile, ha permesso di riconoscere l’importanza di questo reperto e gli studi, pur essendo ancora all’inizio, hanno già dato alcune informazioni importanti: il drappellone è confezionato seguendo una consuetudine antichissima che risale al 1300, nella fascia centrale tessuta in oro sono esibiti gli stemmi araldici della comunità, la  Balzana e il Leone del popolo, in alto c’è lo stemma mediceo, in basso due armi di famiglie nobili senesi, quella dei Foresi e quella dei Ballati.

Il palio cadde in disuso agli inizi dell’Ottocento; nel 1870 venne erroneamente esposto nel carroccio senese della battaglia di Montaperti, nel museo dell’Opera. Negli anni cinquanta del ‘900, l’improbabilità di questa identificazione divenne evidente e si preferì rimuovere il drappo dalla sua sede espositiva riponendolo in magazzino.

“Il palio dei senesi” sarà presentato alla città , martedì 14 maggio alle 17.30 da Gian Franco Indrizzi e resterà in esposizione fino al 25 del mese per essere ammirato e dai visitatori in Piazza del Duomo.