Gsk, proclamato lo stato di agitazione. Cgil: “Accordo farlocco”

La Cgil ha proclamato lo stato di agitazione dei dipendenti della Gsk , di seguito la nota stampa inviata dalla sigla sindacale:

 “Mentre i vertici GSK ostentano una simulata soddisfazione per l’accordo raggiunto con la complicità di CISL e UIL, la FILCTEM CGIL nella giornata di ieri ha proclamato lo stato di agitazione di tutti i dipendenti. L’intesa infatti, diversamente da quanto gli intimi cofirmatari si illudevano di registrare, non ha di certo convinto i numerosi lavoratori confluiti nelle assemblee di mercoledì, i quali, mentre GSK si prodigava nel diffondere tramite la propria intranet messaggi di magnificenza sul risultato ottenuto, non hanno fatto mancare i loro interventi critici nei confronti di CISL e UIL di categoria, rei di aver assecondato l’azienda nel palese intento di dividere il fronte sindacale.Tra l’altro l’ipotesi di accordo è perfino illegittima, perché non convalidata dalla maggioranza della RSU come richiesto dagli accordi nazionali sulla materia! – continua il comunicato stampa del sindacato – Se da una parte è condannabile l’atteggiamento messo in atto dalla Direzione GSK che ha fatto di tutto pur di evitare un proseguo delle trattative con il Sindacato ritenuto scomodo, dall’altra ci sorprende ancor di più l’ingenuità delle altre sigle, che lusingate dalla considerazione a loro rivolta da parte aziendale forse non si sono rese conto di quanto siano state raggirate. Spacciare 40 trasformazioni da somministrati a dipendenti GSK nei prossimi 6 mesi come risultato della trattativa, altro non è che un inganno: chi decide se assumere o meno è soltanto l’azienda e se GSK provvederà in tal senso è perché al momento è così che ha deciso, e non di certo per le lotte e i pugni sbattuti (quando mai!) sul tavolo di trattativa dai valorosi sindacalisti firmatari del pseudo accordo. Che dire poi dei potenziali 100 lavoratori che da affittati a termine si ritroveranno affittati a tempo indeterminato? Certo, nella logica imperante del meno peggio, o del meglio poco che niente, anche questo può essere venduto come un risultato, ma il vero problema è che è stata persa un’occasione per regolamentare nel lungo periodol’utilizzo, oggi distorto, del personale non dipendente. In assenza di segnali di apertura e disponibilità ad un nuovo confronto da parte di GSK, nei prossimi giorni ci vedremo costretti a mettere in atto tutta una serie di azioni e iniziative di protesta, fino a portare le nostre istanze ai massimi livelli istituzionali e di informazione”