Fibromialgia, a Siena nuove attività per i malati

Una malattia caratterizzata da un cronico e diffuso dolore ai muscoli che spesso viene associata ad astenia, disturbi del sonno, problemi cognitivi e pischici. Una patologia che porta alla progressiva eliminazione di qualsiasi movimento che possa generare dolore. E’ la fibromialgia, una sindrome che colpisce quasi due milioni di italiani, in grande maggioranza donne appartenenti alla fascia d’età che va dai 25 ed arriva ai 45 anni.

Per combattere questa malattia, nella nostra provincia, sono arrivati tre i percorsi Afa(attività fisica adattata) . Oltre a quello della Pubblica Assistenza attivato a Siena, ne sono stati aggiunti due nei locali Auser di Sinalunga e Bettolle. Un’iniziativa che è stata resa possibile grazie all’azione congiunta della Regione Toscana, della Asl Toscana Sud Est e del volontariato locale.

“E’ importantissimo lavorare in sinergia per servire queste persone malate che non riescono più a vivere serenamente per dolori continui e fortissimi- spiega Simona Dei, direttore sanitario dell’Asl Sud Est – . La diagnosi non è ancora stata chiarita ma noi dobbiamo dare dignità a questi cittadini. Abbiamo quindi organizzato un percorso completo che mette a disposizione personale che va dai medici di famiglia, ai fisioterapisti e a tutti gli specialisti che accompagneranno chi è affetto da fibromialgia negli esercizi fisici per rilassare la muscolatura”.

Il protocollo Afa fa parte della politica della Regione Toscana per contrastare le malattie croniche e migliorare gli stili di vita della popolazione adulta ed anziana: “Molto positivo che l’azienda sanitaria dell’Area Vasta abbia attivato questi percorsi. A livello regionale noi siamo stati i primi in Italia a dare applicazione ad un protocollo diagnostico e terapeutico per questa malattia – questo il commento del presidente della commissione Sanità della Regione Toscana, Stefano Scaramelli – .Dobbiamo fare una corretta presa in carico con un equipe multidisciplinari al lavoro e, aldilà dei farmaci che aiutano a sopperire questa patologia, dobbiamo anche poter fornire un percorso di attività motoria adatto”.