Ex convento ed ex carcere, il futuro è un polo culturale per turisti e residenti

 

Un ex convento del tredicesimo secolo diventato poi carcere nel 1800 ed oggi in completo stato di abbandono sarà il nuovo fulcro culturale e turistico di un Patrimonio dell’Umanità Unesco.

E’ quanto sancito dall’accordo di valorizzazione dell’ex convento ed ex carcere di San Domenico sottoscritto in Consiglio Comunale a San Gimignano da Amministrazione Comunale, Provincia di Siena e Regione Toscana per un progetto che, primo esempio in Italia, grazie al combinato disposto di norme del Codice dei Beni Culturali e del decreto sul Federalismo Fiscale, permetterà il passaggio gratuito del bene dal Demanio dello Stato ai tre enti locali.

Il progetto di recupero e riuso, condiviso con il Ministero dei Beni Culturali, con la Sovrintendenza e con l’Agenzia del Demanio, interessa un’area di quasi 20mila metri quadri (circa l’8% del centro storico) e prevede la nascita di uno spazio eventi esterno con una capienza da 1700 posti in quell’area che rappresentò l’ora d’aria per i detenuti, uno spazio museale interno, una zona interamente dedicata a botteghe e attività artigianali là dove un tempo c’erano le celle, un nucleo interno dove sorgerà l’ufficio di informazione e promozione turistica, una sala conferenze, un’intera area con esercizi per la ristorazione e la promozione dei prodotti tipici del territorio e, infine, uno spazio dedicato interamente all’attività delle associazioni locali. Non solo, il progetto di recupero interesserà anche la Chiesa di San Lorenzo in Ponte risalente alla prima metà del 1200 dove sorgerà uno spazio per attività di tipico artistico e culturale come mostre di arte sacra, moderna e contemporanea; concerti di musica sacra,  piccole rappresentazioni teatrali o letture di testi.

Il costo del progetto di restauro dell’intero complesso di San Domenico, elaborato dal Comune di San Gimignano, è stimato ad oggi intorno a 17 milioni di euro per una durata dei lavori prevista di undici anni.

«Si scrive oggi una pagina della storia di San Gimignano – ha sottolineato Giacomo Bassi, sindaco di San Gimignano -. Grazie ad un’opera attenta di recupero e riqualificazione una struttura secolare che è sempre stata chiusa sarà consegnata alla comunità. Questa operazione si pone anche come un riscatto verso quel luogo che, a lungo, è stato teatro di sofferenze. Cultura e totale fruibilità saranno i principi cardini del nuovo complesso di San Domenico. Siamo di fronte ad una sfida importante adesso, ossia quella di dimostrare a tutti che attraverso la cultura si crea sviluppo e occupazione. Una sfida nella quale crediamo – ha concluso Bassi – e che siamo pronti ad affrontare con i nostri compagni di viaggio, Provincia di Siena e Regione Toscana che non finiremo  mai di ringraziare per la disponibilità ad essere direttamente attori di questa storia ». «Questo progetto – ha aggiunto Simone Bezzini, presidente della Provincia di Siena – rappresenta un esempio eccezionale di cooperazione istituzionale e di lavoro di squadra. Si apre oggi un nuovo scenario per la comunità sangimignanese e non solo nella consapevolezza che la lungimiranza di questa operazione aprirà una nuova strada allo sviluppo. Credo seriamente – ha concluso Bezzini – che tutti coloro che hanno lavorato da tanti anni a questo progetto possano oggi sentirsi veramente orgogliosi».