Enoteca Italiana, i sindacati chiedono incontro alla Regione: “Si dia una prova di buon governo”

“Alla prova è il ‘buon governo’, per dare risposte concrete e in tempi adeguati agli ex dipendenti”. Così i sindacati FILCAMS CGIL e FISASCAT CISL Siena tornano all’attacco per avere risposte in merito alla situazione di Enoteca italiana. Sono passati quasi due mesi dalla chiusura ufficiale dell’Ente Mostra Vini – Enoteca Italiana e dal licenziamento dei dipendenti, e la vicenda registra un immobilismo assoluto.

“È partita la liquidazione? Come viene gestita? Come si sta ponendo la compagine societaria pubblica rispetto ad essa? Si è capita finalmente l’entità della voragine finanziaria? Verranno mai individuate le responsabilità?

Le risposte a queste e ad altre domande non possono che essere date dagli attori principali di questa vicenda, ovvero i soci fondatori – Regione Toscana, Comune di Siena, Camera di Commercio ed Amministrazione provinciale – che quell’Ente l’hanno voluto, fondato, sostenuto ed amministrato fino alla dissolvenza.

Per questo motivo – si legge nella nota ufficiale diramata dalle le organizzazioni sindacali FILCAMS CGIL e FISASCAT CISL – hanno richiesto un nuovo incontro in Regione Toscana che chiarisca il percorso della liquidazione stessa e che dia garanzie certe agli ex dipendenti, al momento senza lavoro e ancora senza un centesimo delle loro legittime spettanze: il recupero degli stipendi di quasi un anno, i contributi non versati e i Tfr non accantonati.

L’auspicio è che in questa ultima, tragica fase i soci diano un esempio di “buon governo”, non dimenticando che si sta parlando di un Ente che ha gestito da sempre fondi pubblici nazionali e regionali per la promozione del vino in Italia e all’estero, riversati anche sul territorio.

La speranza è ancora che non si faccia finta che novant’anni di storia non siano mai esistiti e che, soprattutto, non si decida insensatamente di far pagare le conseguenze dell’intera vicenda a coloro che le decisioni le hanno solo subite loro malgrado: gli ex dipendenti e le loro famiglie.

Alla prova, dunque, è il “buon governo”, per dare risposte concrete in tempi adeguati. È giunto il momento!”.