Dalla Valdelsa a Pienza: c’è l’intesa tra Consorzio di Bonifica e Tartufai per difendere il tartufo senese

Un protocollo d’intesa fra il Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud e l’Associazione dei Tartufai Senesi. È stato siglato nei giorni scorsi e prevede la realizzazione di interventi pilota finalizzati alla salvaguardia delle zone tartufigene, in aree soggette alla sicurezza idraulica.Si tratta del primo documento del genere, messo nero su bianco, anche se già in passato le parti avevano collaborato in maniera fattiva. Il protocollo è stato siglato alla presenza del presidente del Consorzio 6, Fabio Bellacchi, del presidente dell’Associazione dei Tartufai Senesi, Paolo Valdambrini, del vice Mario Vannini e del sindaco di Montalcino, nonché presidente della Provincia di Siena, Silvio Franceschelli.“Siamo molto contenti di questo accordo – commenta Fabio Bellacchi – perché è la dimostrazione tangibile della nostra grande attenzione a quelli che sono i problemi legati al territorio e alla salvaguardia dello stesso e dei suoi frutti. Un segnale importante per far capire che il nostro ruolo è cercare di prevenire il rischio idrogeologico, ma al tempo stesso abbiamo un occhio rivolto sempre all’ambiente e alle ricchezze del suolo; in questo caso appunto i tartufi che per l’economia di questa zona sono di estrema importanza”.Il protocollo siglato tra le parti sarà valido per un anno, ma con la possibilità di rinnovarlo per 3. In buona sostanza, gli interventi di manutenzione ordinaria nelle zone interessate saranno concordati e coordinati in collaborazione tra le parti, in modo tale che non vadano ad alterare la produzione tartufigena. Il Consorzio fornirà un elenco di corsi d’acqua sui quali deve operare e l’Associazione, tramite un referente di fiducia, assicurerà la sua consulenza circa la presenza o meno in quella zona di aree di produzione del pregiato tubero locale. Sulla base di questo, gli interventi di manutenzione ordinaria verranno effettuati con modus operandi differenti, come scritto in maniera dettagliata nel protocollo. A protezione delle zone tartufigene ove presenti e per favorirne lo sviluppo, là dove possibile.