Colpo alla criminalità cinese: chiusi due centri massaggi

Operazione della Polizia di Stato contro la criminalità cinese: chiusi “due centri massaggi” a Siena e Cervia – arresti e denunce per sfruttamento della prostituzione

Arresti, denunce e due centri massaggi gestiti da cinesi sequestrati dalla polizia di Stato. E’ stata, infatti, portata a termine una complessa attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Siena e condotta dalla Polizia di Stato su un gruppo di cittadini cinesi che gestiva ingenti somme di denaro sfruttando giovani donne, reclutate per prostituirsi a Siena e a Cervia.
Gli investigatori della Squadra Mobile delle Questure di Siena e Ravenna, coordinati dalla Procura senese, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza che dispone misure cautelari, personali e reali, disposta dal GIP presso il Tribunale di Siena.
Un cittadino cinese di 35 anni è stato arrestato, e la compagna sottoposta all’obbligo di dimora, dovrà rimanere in casa nelle ore serali, mentre altre quattro persone sono state denunciate, tra cui una donna italiana residente a Cervia, tutte con l’accusa di sfruttamento e di favoreggiamento della prostituzione.
Le indagini, condotte con servizi di osservazione e intercettazioni telefoniche, hanno documentato la sistematica e stabile attività di prostituzione di cui traevano beneficio i cittadini cinesi, che, attraverso decine di clienti al giorno, riuscivano ad intascare migliaia di euro al mese, somme che venivano fatte immediatamente sparire.
“Parassitario percettore dei proventi dell’attività illecita”. Per questo H.G., residente a Siena, è stato ritenuto l’organizzatore del business.
Dietro l’apparenza di un “centro massaggi”, gestiva in realtà un lucroso giro di prostituzione. Selezionando giovani donne di nazionalità cinese, curava la gestione della casa dove si svolgeva l’attività di meretricio e incassava quanto guadagnato, tutto rigorosamente al nero.
L’uomo gestiva due centri massaggi, uno a Siena e uno a Cervia.
“Di solito chiudo un locale e ne apro un altro— A dicembre ho fatto solo 15.000 euro”, così si lamentava con una connazionale, vantandosi però di essere riuscito a “rientrare” nell’investimento dopo appena due mesi di lavoro.
Altre quattro donne collaboravano nella sua attività e “facevano fare i provini alle ragazze” dando istruzioni su come comportarsi con i clienti. Durante la perquisizione, nella casa dell’uomo sono state sequestrati documenti e circa 1.000 euro di denaro contante, provento giornaliero dell’attività.
Per controllare gli affari, H.G. aveva predisposto un sofisticato sistema di videosorveglianza, con micro telecamere che controllavano la zona circostante.
Non solo cinesi ma anche una donna italiana, di residente a Cervia, proprietaria dell’ appartamento dove si trova il centro massaggi, era in affari con H.G. “ Stai attento ai controlli della Polizia—ho saputo che stanno facendo verifiche…stai attento”. E’ uno dei dialoghi intercettati in cui la donna metteva in guardia H.G. sulle possibili attenzioni degli inquirenti.
Con il sequestro del centro massaggi di Cervia, la donna rischia ora la confisca della casa che potrebbe essere riutilizzata a fini sociali.